1. Fidanzate - Nulla e tutto


    Data: 13/04/2021, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... Oppure ci potrei atterrare io, stravolta dall’orgasmo. Se non fosse che la situazione complessiva è quella che è, prenderei in seria considerazione l’idea di dirgli “ciao, io sono solo una stronzetta insignificante, non è che stanotte posso restare inginocchiata davanti al tuo letto a guardarti dormire? anche nuda se vuoi”. Chiaramente non gli dico nulla di tutto questo ma lo osservo. A lungo, troppo a lungo. E per un po’ i nostri sguardi si avvitano l’uno dentro l’altro e avverto distintamente un crampetto. Poi lui ci sorride e passa oltre, rientra in albergo. Io e la bulgara ci guardiamo in silenzio per un po’ e nei suoi occhi, con la traduzione simultanea, leggo la frase “cazzo che manzo!”. La stessa che lei probabilmente legge nei miei. Quando le auguro la buonanotte mi sorride ancora e mi fa “se ti serve, domani, un costume te lo posso prestare io”. La guardo e mi pare indecifrabile. Cioè, non capisco se scherzi, se mi stia prendendo per il culo o sia semplicemente gentile. Ridacchio un po’ e la ringrazio. Torno in camera pensando a Chris Hemsworth. Martina è già in camicia da notte che legge stesa sopra il piumone con i piedi intrecciati.
    
    Nel gioco delle prenotazioni e delle disdette si può dire che siamo state fortunate. La stanza che ci hanno dato è molto più adatta a una famiglia che a noi. E’ grande, con un lettone, un tavolo e un divano Addirittura due televisori. Accanto c’è uno stanzino con due letti e un ripostiglio abbastanza ampio per tenere le valigie e i ...
    ... vestiti. Mi infilo il pigiama e mi appresto a entrare nella cameretta, quella idealmente dedicata ai figli, quando Martina batte la mano sul materasso e mi fa “ma dove cazzo vai? guarda quanto spazio c’è qui…”. In un attimo mi sembra di ritornare bambina, quando ogni sera chiedevo di dormire con lei, venendo peraltro respinta con regolarità. Non dico nulla, alzo le braccia e salto sul lettone gridando “yeeeeee”. Quando atterro, lo scricchiolio del legno è così sinistro che mia sorella si spaventa e grida “ma che, sei scema? qui si sfascia tutto!”.
    
    Ridacchio e chiedo scusa, ma sono contenta. Mi accoccolo sotto il piumone e la guardo mentre legge. Domanda “tu non hai portato un libro?”. Le dico “no, cioè sì, quelli dell’esame”. Fa una smorfia e continua a leggere. Ma sia io che lei sappiamo che non la lascerò leggere. Non c’è un motivo, o se c’è non ve lo so dire. E’ nell’aria.
    
    – Marti, posso chiederti una cosa? – domando.
    
    – Certo che sì, ma la risposta è no – dice senza staccare gli occhi dal libro.
    
    – Prego? – domando stupita.
    
    – Nel senso che se mi stai per chiedere se avere fatto sesso con quei due a Milano o con quello dello studio significhi che il mio rapporto con Massimo fosse alla frutta… beh, non è così. Amavo Massimo, anzi probabilmente lo amo ancora, nonostante tutto.
    
    Resto a bocca aperta chiedendole come cazzo abbia fatto a capirlo. Mi lancia un sorriso malinconico e mi fa: “Era una domanda logica”.
    
    – Sono troppo logica? – chiedo.
    
    – Ma no, ma ...
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