1. Fidanzate - Nulla e tutto


    Data: 13/04/2021, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... fulminata e non so cosa rispondere, non so davvero cosa dire. Per fortuna ci pensa lei a cambiare discorso: “Li hai portati i guanti e le termiche? E il pile?”. Le dico che ho dovuto ricomprare tutto, perché dall’ultima volta che sono stata sulla neve sono leggermente cresciuta. E meno male che papà ha sganciato i soldi. “E il costume?”. “Che costume? No, non ci ho… oh cazzo”. “C’è la spa e c’è la piscina… vuoi andarci in mutande?”.
    
    La prima cosa che facciamo, senza quasi avere posato le valigie, è correre a comprare un costume prima che i negozi qui chiudano. Ma una volta salite in camera lo provo e mi accorgo che la commessa mi ha presa per il culo. A parte il fatto che i costumi interi non mi piacciono e che è di un rosa che sembro una caramella (e vabbè, c’era solo quello), non è la mia taglia, sarà la taglia di una ragazzina. Alta quanto vi pare, ma una ragazzina. E meno male che ho poche tette. “Mi tira tutto, mi finisce tra le chiappe…”, piagnucolo insoddisfatta. Martina mi fa fare un giro su me stessa commentando “ma magari un po’ si allarga”, poi un altro giro. Comincia a ridere, dapprima cercando di frenarsi, alla fine senza ritegno. A vederla sghignazzare distesa sul letto, rido anche io. O meglio, sorrido. Ma non perché mi abbia contagiata. Perché penso che la figura della cretina la faccio volentieri, pur di vederla ridere così, dopo tanto tempo.
    
    E comunque sì, faccio proprio la figura della cretina. Quando mi tolgo l’accappatoio e lo poggio su una sdraio ...
    ... della piscina sembra che tutti guardino me. Entro in acqua che ho le natiche praticamente scoperte. Non che me ne freghi un cazzo, al mare faccio vedere anche di più. Ma se permettete lo decido io e sto pure più comoda. Sì, perché in acqua è peggio. Anche se verso la fine, forse ha ragione lei, il tessuto elasticizzato un po’ sembra cedere.
    
    Mi muovo il meno possibile. Scopro una serie di bocchette per l’idromassaggio e praticamente le sequestro, mettendomici davanti. Dicendo a Martina che si lamenta che ho bisogno di quel getto d’acqua, che mi sento tutta contratta. Non è vero un cazzo. Sull’altro lato della vasca due ragazzi ci guardano incuriositi, credo che abbiano capito tutto e secondo me si fanno delle belle risate sulla sottoscritta. Devono essere fratelli, proprio mentre arrivavamo li ho visti scendere da una macchina, una specie di suv transatlantico, insieme a quelli che penso siano i loro genitori. Sono belgi, almeno così dice la targa della macchina. Lui è un bel ragazzo, onestamente. Ma la vera bellezza è la sorella, anche se ha uno sguardo un po’ troppo severo, a volte. Parlottano tra di loro e, ve l’ho detto, credo proprio che si stiano facendo delle grasse risate su di me. Domani lo cambio, sto cazzo di costume. Anzi, dopodomani, domani qui sarà tutto chiuso.
    
    A cena io e Martina abbiamo un tavolino piccolo piccolo. Cazzo, non volevo un banchetto, ma una cosa per stare un po’ più comode no? Accanto a noi c’è proprio la famigliola belga. Cioè no, col cazzo ...
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