1. Il Regno Oscuro - Capitolo 12


    Data: 08/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Menestrello00, Fonte: EroticiRacconti

    ... sapesse ciò che stava facendo. Le successive penetrazioni furono tutte violente, tanto da costringerla a mordere il cuoio così forte da farle male i denti. Sentiva distintamente ogni nervo di quei cazzi spingere contro le pareti del suo ano, con forza e velocità crescente. Non riusciva a rinunciare a quelle sensazioni così forti e violente. Lo schiavo sotto di lei la vide ribaltare le pupille tra un urlo soffocato ed un altro. Per un po’, quelle urla gutturali soffocate dal mordente, furono gli unici rumori ad animare la stanza da letto insieme al risucchio insalivato della bocca di LinguaAbile sui cazzi degli altri due schiavi.
    
    Urk attraversò il lunghissimo corridoio che separava i suoi alloggi da quelli della sua Regina con passo lento, pensieroso. La sua schiava lo seguiva un paio di passi indietro, senza proferir parola. La mente del Re era colma di pensieri di ogni sorta. Le parole del Conte Rubico avevano dato vita alla volontà del popolo tutto. In realtà anche lui avrebbe voluto liberarsi dall’oppressione che, nei fatti, rendeva il suo Regno una mera illusione. Quando l’Imperatore aveva conquistato il continente, gli era stato concesso di mantenere il trono per via della loro quasi immediata resa, ma erano stati spogliati di ogni potere. Erano dei semplici amministratori per conto dell’Imperatore e, ai suoi ordini, bisognava obbedire. Se lui richiedeva truppe, bisognava mandare truppe. Ma l’idea di mandarle per combatterlo piuttosto che per aiutarlo gli aveva ...
    ... solleticato la fantasia più di una volta. Ora era il momento giusto ma! era saggio farlo?
    
    Raggiunse la sua camera da letto e intimò alla sua schiava SucchiaCazzi di non entrare. Diligentemente, questa, attese ulteriori ordini fuori l’uscio della porta del Re. Urk entrò e si sedette sul bordo del lettone, appoggiando la testa tra le mani, pensieroso, cercando di decidere il da farsi. Rimase lì per alcuni secondi, o forse numerosi minuti, difficile da dirsi. Aveva la testa che gli vorticava e non riusciva a decidersi. Il filo dei suoi pensieri si spezzò quando sentì la porta aprirsi. Era la Principessa Mirella.
    
    - Mirella, tesoro, non è proprio il momento
    
    - Ma papà - gli occhi fissavano il padre da dietro il velo regale - per favore!
    
    Urk sbuffò e non rispose. Per tutta risposta Mirella si tolse il velo, liberando una folta capigliatura nera come la notte, che le ricadeva come un caschetto fino alle spalle, con una frangia dal taglio spigoloso che le copriva tutta la fronte.
    
    - Sei impazzita? - quasi urlò Urk vedendo la figlia togliersi il velo - Ricopriti subito! Non sai che è vietato? Già ciò che facciamo è vietato, ma guardarti è davvero troppo
    
    - Ma vietato da chi? Le regole le facciamo noi e ci imprigioniamo da soli - sussurrò sua figlia, senza la minima intenzione di rivestirsi. Anzi, con leggerezza sfilò l’abito di mille colori che cadde al suolo, rivelando la sottoveste bianca stretta in vita da una cintura di cotone. Così vaporoso, ancora impediva di indovinare ...
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