1. La serva


    Data: 07/04/2021, Categorie: Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... libro.
    
    ‘Ciao.’
    
    ‘Ciao’, rispondo io.
    
    Passa tenendo in una mano lo spazzolone e nell’altra un secchio con dell’acqua saponata.
    
    Indossa una maglia grigia, a maniche lunghe, ed un paio di jeans, ai piedi calza delle vecchie ciabatte di mia moglie.
    
    Mi ricordo che quando arriva a casa lascia le sue scarpe all’ingresso e si mette queste ciabatte.
    
    La osservo di spalle mentre passa vigorosamente la straccio sul pavimento della cucina.
    
    è piccola di statura ed un po’ tozza, con i polsi e le caviglie robusti.
    
    Le sue mani sono un po’ screpolate, sicuramente con il lavoro che fa ‘
    
    Non è grassa, ma sembra che abbia un sedere abbastanza grande e sporgente.
    
    Ma che stai facendo? Ti metti a fare un pensierino sulla serva?
    
    Passa con il secchio in mano diretta in bagno e le do un’occhiata anche davanti.
    
    Mi sa che ha le tette piccole.
    
    Lei mi sorride mentre i nostri sguardi si incrociano ed io ricambio.
    
    Ripassa con il secchio pieno di acqua pulita.
    
    Sì, ha le tette piccole.
    
    La seguo con lo sguardo mentre entra di nuovo in cucina.
    
    Ha i capelli scuri, abbastanza lunghi, legati dietro con un semplice elastico, e la coda che ne esce, ondeggia leggermente mentre lei sciacqua il pavimento con lo spazzolone.
    
    Per un po’, immerso nella lettura del libro, ne perdo le tracce: starà da qualche parte in casa.
    
    Decido di andare in bagno e mi alzo.
    
    Davanti alla porta d’ingresso, come al solito, ci sono i suoi stivaletti rossi a punta.
    
    Anche se non sono ...
    ... un esperto di moda, penso che è un bel po’ che non vanno più di moda le scarpe a punta, e le sue, sdrucite e sformate, hanno proprio l’aria di essere state comprate parecchio, anzi troppo, tempo fa.
    
    Marga è proprio in bagno, sta davanti al lavandino, intenta a pulire lo specchio.
    
    Non mi ha visto ed io rimango un po’ guardarla, mentre, spostando la testa da una parte e dall’altra, cerca di individuare qualche macchia che le potrebbe essere sfuggita alla prima passata.
    
    Mi chiedo come starebbe, vestita un po’ meglio e magari truccata a dovere.
    
    Si è fermata, ha lasciato cadere la spugna e con le mani, poggiate sul bordo del lavandino, si è puntellata, come se rischiasse di cadere.
    
    Sta piangendo. Vedo, riflesso nello specchio, il suo viso solcato dalle lacrime e faccio quello che non dovrei fare.
    
    Sì, lo so, se quella piange sono cazzi suoi, dovrei solo fare silenziosamente qualche passo indietro, tornare in soggiorno ed aspettare che finisca di pulire il bagno.
    
    Invece mi faccio avanti.
    
    ‘Marga. Tutto bene?’
    
    Alza la testa e mi vede attraverso lo specchio, senza bisogno di girarsi.
    
    ‘No, tutto male. Sono brutta, faccio schifo e non mi vuole nessuno.’
    
    Non dovrei stare lì, dovrei lasciarla sola, in santa pace, invece mi avvicino ancora e, di istinto, con il dorso della mano, le detergo le lacrime che scendono lungo la guancia.
    
    Marga mi regala un sorriso un po’ mesto, ma rimane immobile.
    
    Le mie mani si posano sui suoi fianchi, sento il contatto con ...
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