1. La serva


    Data: 07/04/2021, Categorie: Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... la sua pelle nuda, perché la maglia è un po’ corta e, nel tentativo di pulire la parte superiore dello specchio, si è sfilata dai jeans.
    
    Mi sto incamminando su un terreno minato, lo so benissimo, dovrei subito togliere le mani e dire qualche parola di scusa, ma non ne ho nessuna voglia e, d’altra parte, anche lei resta immobile, anzi, veramente, si sposta leggermente all’indietro, così i nostri corpi si toccano ed io, trovandomi più vicino, le poso le labbra sul collo.
    
    Marga rovescia leggermente la testa all’indietro e allora le mie mani, mantenendosi sotto la maglietta, cominciano a salire, mentre anche le mie labbra si spostano salendo lungo il suo collo.
    
    Lei ha un sussulto solo quando le mie mani, nella lenta e continua salita, raggiungono la stoffa del reggiseno.
    
    Ecco, ho esagerato e si è rotto l’incantesimo.
    
    Marga si gira verso di me, il suo volto ha un’espressione indefinibile e non ho la minima idea di cosa succederà ora.
    
    Incrocia le braccia e si sfila la maglia.
    
    Rimango un attimo, stupito, a guardare il suo reggiseno, stinto e sdrucito, parente stretto degli stivaletti rossi a punta.
    
    Ma è solo un attimo, perché Marga, con un gesto rapido, si toglie anche quello.
    
    Ha veramente le tette piccole, ma per fortuna non sono mosce.
    
    Non mi sono mai piaciute le tette mosce. Lei ha due cosine minuscole, poco sporgenti, appena accennate, che contrastano con le braccia robuste e le mani tozze.
    
    Le sue dita prendono possesso della lampo della giacca ...
    ... della mia tuta ed iniziano ad abbassarla.
    
    A questo punto prendo l’iniziativa, mentre lei mi libera del pezzo superiore della tuta, io le apro i jeans.
    
    Ci stiamo spogliando a vicenda, dopo che le ho abbassato completamente i jeans, Marga se li toglie agilmente ed inizia ad occuparsi dei pantaloni della mia tuta.
    
    Ci fermiamo un attimo solo quando siamo rimasti entrambi in mutande.
    
    Lei osserva il mio arnese mezzo dentro e mezzo fuori, con la cappella che spunta oltre l’elastico dello slip, poi lo prende in mano con decisione.
    
    Siamo stretti l’uno contro l’altra, i suoi capezzoli premono contro il mio petto nudo, mentre lei si strofina sul mio corpo, così non ci resta altro da fare che liberarci dell’ultimo indumento rimastoci.
    
    Il bagno in cui ci troviamo e stato ricavato da una ristrutturazione, anni fa e per motivi di pendenza dello scarico, la ditta che ha fatto i lavori ha dovuto rialzare il pavimento nella parte terminale, dove si trova il water.
    
    Così sfrutto il gradino per farla salire e colmare il divario di statura che renderebbe il tutto molto difficoltoso, se non impossibile.
    
    La prendo sotto le ascelle e la deposito sopra il gradino.
    
    Marga non piange più, semplicemente allarga un po’ le gambe e mi stringe a sé.
    
    La prendo forte per le chiappe e cerco di infilarglielo al volo.
    
    La cappella sbatte un paio di volte sulla sua fica che sta iniziando ora a scaldarsi, finché non è lei a prendere l’iniziativa: me lo prende in mano e lo guida verso ...
«1234...11»