1. Ho tradito il mio ragazzo con un avversario (parte v)


    Data: 06/04/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90, Fonte: Annunci69

    ... sbattevano ininterrottamente contro le mie grandi labbra sotto i suoi colpi più forti e più veloci. Aveva percepito il mio eccitamento.
    
    Tenendo strette le sue palle nella mano, limitai un po’ i suoi movimenti. Ma non importò a nessuno dei due. Era bello e stava funzionando per entrambi. Le strizzai un po’, forse gli feci male, perché lo sentii piegarsi lievemente. Ma non mi fermai. Erano due belle palle piene. Un po’ più grosse della media. Pulite, senza alcun tipo di pelo e la cosa mi faceva impazzire. Prima di lui non avevo mai prestato attenzioni alla bellezza estetica dei genitali maschili. Ma lui aveva un cazzo da ritratto. E anche le sue palle lo erano.
    
    Aumentò la forza dei suoi colpi e nonostante il dolore cominciasse a rifarsi vivo, gli andai incontro con tutta me stessa.
    
    Fu l’orgasmo più bello e più forte della mia vita. Le sue mani non si fermarono un secondo di masturbarmi mentre il suo cazzo rimaneva piantato dentro di me a mi riempiva del suo copioso sperma. Lo sentii chiaramente spruzzare dentro di me, e poco dopo il suo cazzo cominciò ad entrare e ad uscire con ancora maggior facilità, grazie alla viscosità dei suoi liquidi.
    
    Fui colta da alcuni spasmi addominali che mi piegarono sul divano. Lanciai un grido di soddisfazione e riuscii soltanto a dire – Sei fantastico… -.
    
    Lui lo sfilò da dentro di me, ancora duro come la roccia e dopo avermi fatta girare, me lo infilò in gola. Lo spinse tutto dentro di me e mi ordinò di pulirlo.
    
    Io lo feci. ...
    ... Non mi interessava che fosse appena entrato nel mio culo, quello che mi interessava era dargli piacere. Era l’unica cosa che contava. Così, con la lingua e con minuziosa attenzione, lo pulii tutto per bene.
    
    Dopo aver fatto la doccia assieme, e averci scopato dentro naturalmente. Lui si asciugò in fretta e tornò in salotto per guardarsi la partita a cui tanto teneva. Io intanto asciugai i miei lunghi capelli lisci.
    
    Una volta terminato, mi misi un reggiseno bianco con un fiocchetto tra i seni e un paio di coulotte bianche di pizzo, con due fiocchetti ai lati e semi trasparenti sul davanti. Infine tornai di là da Marco. Mi misi accanto a lui, che mi degnò soltanto di uno sguardo, poi si concentrò sulla partita. Non avevo mai ricevuto così poche attenzioni da un uomo. Questo mi faceva imbestialire.
    
    Lui indossava solo un paio di mutande nere e non provò nemmeno ad abbracciarmi per farmi due coccole. Così mi rannicchiai vicino a lui, sperando di corromperlo.
    
    Poco dopo l’inizio del secondo tempo le mie mani corsero lungo il suo petto, fino alle sue mutande a scovare il suo amichetto.
    
    - Posso? – gli chiesi. Ero diventata davvero la sua schiava. Ero arrivata al punto di chiedergli se potessi fargli un pompino. Non pensavo di poter cadere così in basso, ma non mi importava di niente mentre stavo con lui. L’unica cosa era goderne e farlo godere.
    
    - Certo. Non devi chiedere. E’ tuo – mi rispose lui, con il cazzo già fuori dalle mutande in completa erezione.
    
    Così, una ...
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