1. zia Marta


    Data: 26/03/2021, Categorie: Etero Incesti Autore: Pensieri_Osceni, Fonte: RaccontiMilu

    ... trasformarono, per la mia felicità, nella classica donna matura e sensuale, di quelle desiderate da molti giovanotti.
    
    ‘Stavamo facendo colazione, entra.’
    
    ‘Ah,’ balbettai, ‘grazie.’
    
    Il percorso tra l’entrata e la cucina lo feci passandomi più volte le mani improvvisamente sudate lungo i pantaloni, come a volerle ”ripulire” dalle lascive palpate alle quali si erano date nei giorni precedenti, prima di porgerle, pulite e ”innocenti”, al padrone di casa.
    
    Il passo era lento e timoroso, tanto che lei richiuse il portone e mi superò col suo, più deciso e naturale. Quando svoltò per entrare in cucina notai gli infradito di gomma dello stesso colore del top, volli poi concedermi una frazione di secondo per far salire lo sguardo sul culo, basso e morbido, che faceva ondeggiare con malizia.
    
    Pensai a che gran figata sarebbe stata uscire con lei; portarmela a spasso mostrandola come la mia donna (mi eccitava enormemente definirla in quel modo). Ostentarla, stringermela al fianco ed osservare le espressioni degli amici. Rispondere con un occhiolino ai loro cenni lanciati tra il malizioso, il compiaciuto e l’invidioso. Era come se, con quella strizzata d’occhio, inviassi loro questo messaggio: “Tranquilli, tranquilli… me la scopo. Chi se la fa scappare una così!”. Ottenendo la loro totale approvazione.
    
    Entrai in cucina. Sollevai lo sguardo un attimo prima che potesse farsi pescare addosso a quelle splendide chiappe ondulanti.
    
    Lui mi fissò salutando, io evitai di ...
    ... incrociare i suoi occhi e, appena ricambiato il saluto, finsi un goloso entusiasmo per la ciambella alle mele affettata sul tavolo.
    
    ‘Proprio te cercavo!’ Sbottò a bocca piena facendomi bloccare intimorito. ‘Beh, col cazzo che hai riparato la rete in giardino! Per non parlare degli altri lavoretti. Ma te vieni qui solo per stravaccarti sul divano e rincoglionirti coi videogiochi dei miei ragazzi!?’
    
    ‘Eh,’ sfoggiai un sorriso da ebete e mentalmente risposi: No, vengo anche per scoparmi tua moglie.
    
    Emise una sorta di grugnito dopo aver addentato un altro pezzo di torta. Ingollò del caff&egrave da una grossa tazza bianca e si alzò dal tavolo. Con ancora il boccone da mandar giù uscì dalla cucina, e quando fu davanti al portone rimbombarono nel corridoio le parole del suo invito.
    
    ‘Assaggiala pure la ciambella ma guai a te se spazzoli tutta la crosticina, come la volta scorsa!’
    
    Stavo effettivamente staccando la crosta con le mele caramellate, senza invece dedicarmi alla fetta che zia Marta mi aveva allungato. Un’azione assai fastidiosa e ingiusta, perché tutti hanno diritto di trovare la striscia di crosta sulla loro fetta.
    
    ‘E vedi di sbrigarti, che oggi mi aiuti con la legna e ripari la rete, finalmente.’
    
    Sentimmo il cigolare poi il chiudersi della porta e, la testa china sul piatto con la ciambella, sbirciai verso mia zia senza riuscire a vedere la sua faccia.
    
    ‘E’ rientrato ieri sera,’ interruppe un silenzio di pochi secondi, ma che l’imbarazzo fece sembrare molto ...
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