1. Pieghe recondite


    Data: 23/01/2018, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Quel tragitto sembrava non avere mai conclusione, per il fatto che m’infastidisce la ressa delle persone che spesso disattente e nauseate si lasciano dondolare dal rollio abulico e indolente della corriera ogni mattina intralciandomi. Il traffico di conseguenza costringe irrimediabilmente ad avanzare lentamente, io esamino la moltitudine di persone in modo tangibile assai taciturne, assorbite nelle proprie riflessioni o smarrite attraverso chissà quali visioni. Forse nessuna, perché in giro c’&egrave parecchia frotta denudata e spoglia di qualsiasi pensiero, d’aspettative, di desideri e di quant’altro. Tanti hanno già tumulato i sogni, molti li hanno interrati e scordati, sovrabbondanti forse, altri ancora si sono rassegnati conformandosi di non concretizzarli per niente.
    
    In verità non sono mai stata così, oggi però mi sento differente, discorde e scostante anche in questo, perché nonostante la giovane età non ho mai permesso agli eventi d’avere l’autorevolezza né il peso sulla mia vita, all’opposto, ho costantemente inseguito d’essere io l’indiscussa e unica figura di spicco del mio stesso ruolo, anche se di frequente &egrave spaventosamente arduo e complesso da portare avanti. Formalmente rilassata e imparziale attendo sennonché di pervenire a destinazione, mentre m’accorgo d’afferrare accidentalmente il pomello della corriera di linea dove sono attaccata per non scivolare, in verità sono paurosamente spaventata e lievemente apprensiva.
    
    Oggi, a dire il vero, &egrave ...
    ... il mio primo giorno di lavoro, perché pure qua &egrave stato indispensabile guerreggiare presso il nucleo familiare per procacciarmi il lasciapassare per dedicarmi a un mestiere, continuando peraltro nel contempo gli studi universitari intrapresi soltanto qualche mese fa. Attualmente ho ventidue anni d’età, tuttavia non voglio dipendere né essere un peso per nessuno, perché voglio essere pienamente autonoma. Era invero qualche tempo che ricercavo un impiego, malgrado ciò le pretese erano sempre al di fuori delle mie capacità: esperienza, troppo lontano da casa, oppure ancora lavoro a tempo pieno o, secondo i miei genitori, un ecosistema e una cerchia non adeguata né rispondente alla mia persona, perché io sono una ragazzina discreta, impacciata, taciturna e a tratti astrusa.
    
    All’interno dell’ambito familiare mi distinguono circoscrivendomi in questo modo, perché mi delineano definendomi bizzarra, estrosa e diversa dal solito, giacché quest’astrazione &egrave il loro limitato e ristretto modo di qualificare tutto ciò che non comprendono né contemplano, tutto ciò che &egrave disuguale e straordinario dal loro modo di essere e di vedere i concetti e di vagliare le rappresentazioni mentali credibilmente differenti e divergenti dalle loro. E’ infatti strampalato chi architetta e pensa, &egrave sconclusionato chi si sofferma approfondendo sul perché delle cose, &egrave di fatto sconnesso chi non ride davanti alla stupidaggini che ci propina quotidianamente la società imponendoci ...
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