1. The Handyman (Cap 9) – La giornalista sportiva


    Data: 20/03/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    ... cambusa c’erano le stanze da letto. Al livello dell’acqua c’era un piccolo salotto, e sopra un terrazzino usato, immagino, per prendere il sole. Nel salottino avevo fatto imbastire una tavola con una piccola cena calda e una bottiglia di champagne.
    
    Ci togliemmo le scarpe.
    
    “Certo che sai come trattare le signore”
    
    “Per lei f.. questo è altro”
    
    “Quindi mi hai davvero riconosciuta”
    
    “Bhe sa, è abbastanza famosa” – spostai la sua sedia – “Ecco a lei la sua sedia signora”
    
    Lei rise - “Mi avevano accennato quanto tu fossi cretino, comunque grazie messere”
    
    “Le ho lasciato la vista più bella, da qui vuoi vedere la costa e le varie case illuminate”
    
    “Quindi tu fai sempre così con le donne”
    
    “No, lo faccio solo con i maschi” – Lei rise per fortuna – “Bhe sto cercando di svolgere al mio meglio il mio ruolo da gigolò”.
    
    “Per ora vai alla grande. Sai la mia vita è stressante. Sempre in giro. Sempre a che fare con ricchi viziati che credono di poter aver tutto. Mi prendo queste pause solo per me”
    
    Presi la bottiglia di champagne. Lo versai nei nostri calici – “Ai viziati imbecilli”.
    
    “Sai Francis, il tuo predecessore, era tutto cazzo e niente cervello. Tu sei diverso”
    
    “Lo spero, anche se a cazzo non sono messo male”.
    
    Lei rise così tanto che quasi mi sputo addosso.
    
    “Scusami caro. Tu sei proprio matto”.
    
    “Strano penso la stessa cosa di lei”.
    
    Mi diede uno schiaffo alla mano destra – “Maleducato” – E continuò a ridere.
    
    “Allora come vuole proseguiere ...
    ... la serata. Una serenata. Leggiamo qualcosa. Ci facciamo un bagno. Anche se non mi sembra molto indicato farlo a quest’ora”.
    
    “Sono tutte cose carine, ma io ho un’altra cosa in mente”
    
    Allungò il piede destro, almeno credo, verso il mio inguine e iniziò ad accarezzarmi la gamba sinistra.
    
    “Vedo che sei una donna molto curiosa”
    
    “Non immagini quanto”.
    
    E mi sbatte il piede in mezzo alle gambe e se lo struscio sul mio cazzo.
    
    “Uhnn, vediamo quanto ci mette”
    
    “Vedo che non hai molta fame, almeno quel tipo di fame” – Mi slacciai i pantaloni e lo fecì uscire – “Vediamo se così è piu facile”.
    
    Lei sentì il mio cazzo sotto il suo piede, lentamente si stava gonfiando. Passò delicatamente le dita sul mio pene duro, guardandomi con uno sguardo monello e con la lingua tra i denti. Fece il gesto di inginocchiarsi sotto il tavolo, ma io la fermai.
    
    “Non posso permettermi di fare una cosa del genere, sei l’ospite d’onore” – Mi rimisi, a fatica, il cazzo nei pantaloni, mi alzaii, le presi la mano – “Milady andiamo di sopra, staremmo più comodi”.
    
    Sul terrazzino del panfilo c’era un comodissimo divano a due angoli. Presi il cellulare, lo collegai alle casse bluetooth e scegli una musica romantica.
    
    “Posso avere l’onore di un ballo?”
    
    “Per me sarebbe un onore” – Si morse ancora la lingua, doveva essere un suo tic.
    
    La presi tra le mie braccia e, per la prima volta, la baciai dolcemente. Il mio pene era ancora duro dentro i miei pantaloni, probabilmente lei lo sapeva, ...