1. Papa’, il diavolo e io: prologo


    Data: 02/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: ilovesexyhunk90, Fonte: Annunci69

    ... pancia in su e comincio a scoparlo con ancora più foga. Presero a baciarsi con passione, ficcandosi a vicenda la lingua nelle bocche perfettamente identiche. “Ti piace, eh, frocetto?! Dillo, che lo vuoi! Dillo!”
    
    “Ahn… Ahn… Io…”
    
    “DILLO, SUCCHIACAZZI!”
    
    “IO… SCOPAMI CON LA TUA VERGA, FRATELLINO! SONO LA TUA TROIA, SONO TUO! D’ORA IN POI VIVRO’ SOLO PER SERVIRE IL TUO ENORME CAZZONE!”
    
    A quelle parole, nessuno dei due riuscì più a resistere. Deryl iniziò a sborrare come un matto, cercando di ingoiare quanto più sperma gli fosse umanamente possibile. Gabe lo seguì a ruota, sentendo che la moneta risaliva come un proiettile la sua uretra, trovando casa nel culo sodo e invitante del fratello.
    
    Rimasero abbracciati, in estasi, col cazzo di Gabe ancora alloggiato nel morbido bagagliaio di Deryl. Per quanto interessava loro, il mondo poteva finire.
    
    Ma la voce parlò ad entrambi
    
    **********Due isolati più in là*********
    
    Drake aveva passato una vana mezz’ora a tentare di far ripartire la macchina del cliente. Stava quasi per tornare in officina quando sentì uno strano odore di zolfo. Dopo una breve ricerca, video uno scrigno di legno, con finiture d’oro, alloggiato sul sedile a fianco del guidatore.
    
    Incuriosito lo afferrò con entrambe le mani, e fu così che successe. Una visione di fuoco e fiamme gli invase la mente. Le immagini si susseguivano rapide: suo figlio Adam. Una chiesa. Una coppa piena di liquido bianco. Un altare. Due giovani ragazzi che facevano ...
    ... sesso, al centro di un pentacolo. Il cazzo più grosso che avesse mai visto. Un’orgia di muscoli e culi. Due corna.
    
    Finchè una voce mise fine alla visione: “Eccoti, finalmente”. Poi il buio.
    
    Si risvegliò sul divano di casa sua, con Adam e Clarence che cercavano di risvegliarlo.
    
    “Papà!”, esclamò il figlio. “Era una bella sbronza, eh?!”
    
    Drake non capiva, la sua mente era confusa.
    
    “Fortuna che il signor Clarence è stato così gentile da riportarti a casa!”.
    
    “Ma come, ero alle prese col motore della sua auto e…”
    
    “Riposati, amico” si insinuò Clarence. “Non devi fare altro che far passare la notte e vedrai che tornerà tutto più chiaro”. La sua voce era convincente e rassicurante, e ogni ricordo degli ultimi avvenimenti sembrava sparire. Quando d’un tratto lo vide. Lo scrigno era lì, sul tavolino davanti al divano.
    
    “Ehi, ma quello…!” tentò di ribattere con un ultimo gemito di resistenza.
    
    “Sì, è dove tengo i ricordi di famiglia che ti ho mostrato oggi”, lo interruppe Clarence. “So di non essere in diritto di avanzare pretese, ma vi sono molto legato e ti sarei molto grato se lo conservassi tu. Non mi fido molto a lasciarlo in albergo. Mi faresti questo favore?”.
    
    Drake non capiva esattamente le parole del suo interlocutore, ma sapeva che tenere quello scrigno era la cosa giusta da fare. Era un amico e non avrebbe rifiutato di fargli un favore. Clarence era un brav’uomo. E lui era stanco. Voleva solo dormire. Solo dormire. “Sì, certo!” Sbiascicò Drake, prima di ...
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