1. Il passato che ritorna


    Data: 23/02/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Luthien, Fonte: EroticiRacconti

    ... cambiando tono, «quindi ti sei riprodotto? Cavoli il piccolo Max è proprio te in miniatura, farà strage di cuori da grande!» Cerco di alleggerire la conversazione, ma la mia mente mi ripropone come in loop tutti i momenti passati con lui: le sue mani grandi e calde che mi aprono le cosce con fare delicato ma deciso, e la sua bocca sulla mia pelle, la lingua che esplora ogni centimetro, sempre più in basso fino a leccarmi le labbra, insinuarsi dentro a raccogliere tutti i miei umori per risalire verso la clitoride, succhiarla e leccarla con sempre più passione…
    
    (Ok basta, smettila di fantasticare, ti sei persa metà delle sue parole, e il caffè davanti a te è già freddo!)
    
    «…divorziato…» riesco a estrapolare dal suo discorso non appena mi riprendo dal volo di fantasia con successiva reprimenda auto inflittami. Quindi ora è di nuovo libero, penso.
    
    Cazzo, no, non fa alcuna differenza, che mi importa di lui? Sono una donna adulta, e lui non c’entra più niente con me.
    
    Mi sforzo di ritornare al presente, di conversare amabilmente e chiudere questo strano incontro il prima possibile. I suoi occhi al contrario rivelano tutta un’altra intenzione. Devo andare, devo mantenere saldo il mio potere… Ancora un altro suo ...
    ... sorriso e non risponderei più delle mie azioni.
    
    Mi guarda e sembra voglia mangiarmi. Anche lui pare sforzarsi di restare concentrato su una conversazione leggera, ma sento che, come i miei, i suoi pensieri stanno vagando come onde di risacca.
    
    «Si è fatto tardi, devo andare» gli dico. Ribatte: «Ti accompagno per un tratto, ti va?» e mentre in silenzio camminiamo verso casa mia, l’uno a fianco all’altra, i nostri corpi incoscienti si cercano e bramano di sfiorarsi.
    
    Davanti al mio portone mi pianta gli occhi negli occhi: «non voglio andarmene» mi dice.
    
    La sua voce è bassa, roca, e la sua mano mi sfiora i capelli, arrivando alla mia nuca. Mi tira a se e socchiudendo gli occhi inspira il profumo dei miei capelli. «Fammi salire» continua, «non so cosa mi prende ma non riesco a smettere di pensare al tuo corpo nudo. Ti voglio, e so che anche tu mi vuoi».
    
    Mi infila la lingua nella bocca e non capisco più nulla, tutto si fa confuso, le gambe cedono e ogni muscolo del mio corpo è pervaso da un brivido di desiderio.
    
    No, cazzo, no! Devo trovare la forza di infilare la chiave nel portone, aprirlo e scomparire dentro…
    
    Lo lascio lì. Sono senza fiato, corro dentro casa e riesco solo a pensare: cazzo, cazzo, cazzo! 
«1234»