1. Il passato che ritorna


    Data: 23/02/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Luthien, Fonte: EroticiRacconti

    ... senza far trapelare i pensieri. Quegli occhi che mi hanno sempre fatta sentire nuda. «Anche tu sei sempre bellissima», mi risponde allargando il sorriso e scoprendo i denti bianchissimi, e facendomi sciogliere come il proverbiale gelato al sole. I suoi capelli, un tempo nerissimi, sono striati d’argento sulle tempie, ma sempre folti e leggermente spettinati. Agli angoli degli occhi, due rughe leggere tradiscono il tempo passato, rendendo il suo sguardo più adulto e ancora più intrigante.
    
    Sento il mio corpo fremere. Devo scappare, togliermi dall'imbarazzo, così tento di accomiatarmi. «Aspetta!» dice. «Ti va di vederci per un caffè? Così mi racconti cosa hai fatto in tutti questi anni. Dai, non dirmi di no, sono sicuro che questo incontro l'ha voluto il destino».
    
    Annuisco, quasi senza respirare, poi rispondo: «ok, questo pomeriggio sono libera, facciamo alle quattro al bar del parco?». Cerco di sembrare più naturale possibile, ma dentro sto morendo. «Ok, ti aspetto lì, porto Max da sua madre e arrivo».
    
    L'accenno alla madre di Max è come un cazzotto, mi riporta alla realtà. Cazzo! Antonio è sposato! In che cazzo di ginepraio mi sto infilando DI NUOVO?
    
    Arrivo a casa trafelata, mi chiudo il portone alle spalle e abbandono il sacchetto della spesa sul tavolo della cucina.
    
    Torno davanti allo specchio, e mi vedo: guance rosse, respiro affannato. Spogliandomi mi accorgo che le mutandine di cotone sono fradicie: sento l’urgenza di toccarmi, di immergermi del mio ...
    ... piacere ripercorrendo il viale dei ricordi. Nuda, mi tuffo sul divano e chiudo gli occhi, una mano accarezza i seni e l’altra corre verso il ventre, a cercare la calda umidità che sento essersi formata tra le mie cosce.
    
    Stavolta non ho voglia di giocare, non perdo tempo ad accrescere il piacere lentamente, mi masturbo con foga, nel bisogno di placare quella voglia: infilo quasi brutalmente due dita dentro di me, e contemporaneamente con l’altra mano vado a strofinare la clitoride.
    
    L’orgasmo non tarda ad arrivare, e resto immobile, stremata.
    
    I pensieri però non spariscono: perché Antonio mi fa ancora questo effetto, dopo tutto questo tempo? Eppure la nostra non è stata una storia lunga, né particolarmente seria. E sì che di uomini dopo di lui ne ho avuti tanti: alcuni sono rimasti nella mia vita solo il tempo di una scopata, altri mi hanno accompagnato per lunghe, a volte estenuanti relazioni. Ora però sono nuovamente single, orgogliosamente, direi. Mi prendo quello che voglio quando mi va, senza pensieri. Ho io il potere sulla mia vita.
    
    Quasi stordita per l’inaspettata piega che ha preso la mia giornata, mi preparo per l’appuntamento: indecisa su cosa indossare, opto per la semplicità. Un paio di leggings di pelle neri che mi fasciano il sedere pieno e sodo, stivaletti col tacco non troppo alto, una camicia bianca e un blazer, al collo una lunga catena con un pendente che porta l’attenzione esattamente tra i due seni che tirando leggermente i bottoni della camicetta, ...