1. Gioco di Vita


    Data: 23/02/2021, Categorie: Etero Autore: Pericolo, Fonte: RaccontiMilu

    ... combattimenti alla cieca, era un tremante sospensione colloidale in cui qualsiasi rotta alzava un albero di imprevedibile percorso. Un piano della metropolitana di Parigi definisce nel suo scheletro mondrianesco, nei suoi rami rossi, gialli, azzurri e neri una vasta ma limitata superficie di pseudopodi sottintesi: e quest’albero resta vivo venti ore di ogni ventiquattro, una linfa tormentata lo percorre con precise finalità, quella che scende a Ch’telet o sale a Vaugirard, quella che all’Odeon cambia per continuare fino a La Motte-Picquet, le duecento, trecento, va’ a sapere quante possibilità di combinazione perché ogni cellula codificata e programmata faccia ingresso in un settore dell’albero e affiori in un altro, esca dalle Gallerie Lafayette per posare una confezione di tovaglie o una lampada in un terzo piano della Rue Gay-Lussac.
    
    La mia regola di gioco era maniacale e semplice, era bella, stupida e tirannica, se mi piaceva una donna, se mi piaceva una donna seduta di fronte a me, se mi piaceva una donna seduta di fronte a me attaccata al finestrino, se il suo riflesso nel finestrino incrociava lo sguardo col mio riflesso nel finestrino, se il mio sorriso nel riflesso del finestrino turbava o faceva piacere o disgustava il riflesso della donna nel finestrino, se Margrit mi vedeva sorridere e allora Ana abbassava la testa e iniziava a esaminare con attenzione la chiusura della sua borsa rossa, in quel caso c’era gioco, faceva lo stesso che il sorriso fosse ...
    ... attaccato o corrisposto o ignorato, il primo tempo del rito non andava al di là di questo, un sorriso registrato da chi se lo meritava. Allora iniziava la lotta nel pozzo, i ragni nello stomaco, l’attesa col suo pendolo di stazione in stazione.
    
    Mi ricordo di come m’ero ricordato quel giorno: adesso erano Margrit e Ana, ma una settimana prima erano state Paula e Ofelia, la ragazza bionda era scesa in una delle stazioni peggiori, Montparnasse-Bienvenue che apre la sua idra maleodorante alle moltissime possibilità di fallimento. La mia corrispondenza era con la linea della Porte de Vanves e quasi subito, nella prima galleria, capii che Paula ( che Ofelia ) avrebbe preso il corridoio che portava alla coincidenza con la Marie d’ Issy.
    
    Impossibile fare qualcosa, solo guardarla per l’ultima volta nell’incrocio del sottopassaggio, vederla allontanarsi, scendere delle scale. La regola del gioco era questa, un sorriso nel vetro del finestrino e il diritto di seguire una donna e aspettare disperatamente che la sua coincidenza si richiamasse a quella decisa da me prima d’ogni viaggio; e allora ‘ sempre, fino a oggi ‘ vederla andare per un altro sottopassaggio e non poterla seguire, obbligato a tornare al mondo di sopra e entrare in un café e continuare a vivere fino a che poco alla volta, dopo ore giorni o settimane, di nuovo la sete che reclama la possibilità di far coincidere tutto una volta, donna e vetro di finestrino, sorriso accettato o biasimato, coincidenze di treni e allora ...
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