1. Gioco di Vita


    Data: 23/02/2021, Categorie: Etero Autore: Pericolo, Fonte: RaccontiMilu

    ... finalmente sì, allora il diritto di avvicinarmi e dire la prima parola, ispessita dal tempo affaticato, dall’infinito vagabondaggio nel fondo del pozzo tra i ragni del crampo.
    
    Adesso stavamo entrando nella stazione Saint- Sulpice, qualcuno al mio fianco si alzava per andarsene, anche Ana restava sola di fronte a me, aveva smesso di guardare la borsa e una o due volte i suoi occhi mi spazzarono distratti prima di perdersi nella pubblicità dei bagni termali che si ripeteva nei quattro angoli del vagone. Margrit non era tornata a guardarmi nel finestrino ma questo provava il contatto, il suo battito segreto; Ana doveva essere timida o semplicemente le sembrava assurdo accettare il riflesso di questa faccia che avrebbe continuato a sorridere per Margrit; e in più arrivare a Saint-Sulpice era importante perché sebbene mancassero otto stazioni ancora per la fine del percorso alla Porte d’Orléans, soltanto tre avevano coincidenze con altre linee, e soltanto se Ana fosse scesa in una di questa tre mi sarebbe restata la possibilità di coincidere; quando il treno iniziava a frenare a Saint Placide guardai e guardai Margrit cercandole gli occhi che Ana continuava ad appoggiare blandamente sulle cose del vagone come a voler ammettere che Margrit non mi avrebbe più guardato, che era inutile aspettare che guardasse di nuovo il riflesso che l’aspettava per sorriderle.
    
    Non scese a Saint Placide, lo seppi prima che il treno iniziasse a frenare, ci sono questi preparativi del ...
    ... passeggero, soprattutto delle donne che nervosamente verificano pacchetti, si aggiustano il cappotto o guardano di lato alzandosi, evitando ginocchia in quell’istante che la perdita di velocità fa impedimento e stordisce i corpi. Ana ripassava vagamente le pubblicità della stazione, il viso di Margrit si cancellò dalle luci del binario e non potevo sapere se era tornata a guardarmi; neanche il mio riflesso sarebbe stato visibile in quella marea di neon e pubblicità fotografiche, di corpi che entravano e uscivano. Se Ana scendeva a Montparnasse- Bienvenue le mie possibilità sarebbero state minime; come non potevo ricordarmi di Paula ( di Ofelia ) lì dove una quadrupla corrispondenza possibile rinsecchiva ogni previsione; e senza dubbio il giorno di Paula ( di Ofelia ) ero stato assurdamente sicuro che saremmo coincisi, fino all’ultimo momento avevo camminato a tre metri da quella donna lenta e bionda, vestita come con foglie morte, e la sua biforcazione a destra m’aveva preso la faccia con un colpo di frusta. Per questo adesso Margrit no, per questo la paura, di nuovo poteva orribilmente accadere a Montparnasse-Bienvenue; il ricordo di Paula ( di Ofelia ), i ragni nel pozzo contro la piccola speranza che Ana ( che Margrit ). Ma chi può verla vinta su questa ingenuità che ci lascia vivere’ quasi immediatamente mi dissi che forse Ana ( che forse Margrit ) non sarebbe scesa a Montparnasse-Bienvenue bensì in una delle altre stazioni possibili, che probabilmente non sarebbe scesa nelle ...
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