1. una cugina molto affetuosa


    Data: 21/02/2021, Categorie: Incesti Autore: Ian_Deel, Fonte: RaccontiMilu

    ... si avvicinò. Si mise dietro me e appoggiò il mento alla mia spalla, mi abbracciò carezzandomi il petto:
    
    “Bello il mio cuginone” disse “Una volta cuginetto ma ora sei cresciuto e sei diventato grande ‘”
    
    Mi prese l’uccello con la mano:
    
    “Mmmm, tanto grande, senti qua.” e iniziò a menarmelo dandomi di quando in quando dei baci sul collo e sulla spalla. Con l’altra mano mi accarezzava il petto.
    
    “Se continui così finisce che'”
    
    “Vieni?” terminò lei la frase. “Non ti va?”
    
    Non capivo già più nulla e non risposi. Il calore del suo corpo attaccato al mio, le sua mano sul mio sesso le sue labbra sulla pelle erano come un sogno, un magnifico sogno.
    
    Accelerò il suo movimento e in breve mi portò all’orgasmo. Venni schizzando il mio seme nel lavandino.
    
    La vidi riflessa nello specchio sorridere guardandomi negli occhi.
    
    “Grazie. ” fu l’unica cosa che riuscii a dire.
    
    “Di nulla, è stato un piacere. ” disse e toltasi la camicia da notte e le mutandine si infilò nella doccia.
    
    Terminai di radermi e entrai nella doccia:
    
    “Ti lavo la schiena?” le chiesi.
    
    Mi guardò con un sorriso indefinibile e mi porse la spugna insaponata, non si ...
    ... voltò però. Allora iniziai a passarle la spugna sulle spalle per poi scendere e passarla su seni.
    
    “Forse senza spugna fai meglio.” disse fissandomi negli occhi.
    
    Presi allora i suoi bei seni tra le mani e li massaggiai a lungo. Lei di quando in quando chiudeva gli occhi e sospirava. Scesi con una mano verso il suo ventre e le accarezzai il suo frutto segreto. Poggiò le mani sulle mie spalle e divaricò leggermente le gambe. Fu per me un invito. Infilai un dito nel suo umido nido e lo mossi lentamente. Chiusi il rubinetto dell’acqua e mi inginocchiai davanti a lei. La ragazza sollevò una gamba posando il piede su uno scalino che all’interno dell’ampia doccia fungeva da seduta.
    
    Le baciai il suo fiore più volte, poi lo leccai e cercai di spingere la lingua in lei. Lei mi aiutò allargando il suo pertugio con le dita. Il rosa del suo interno brillava di eccitazione e io lo raccolsi sulla lingua goloso e assetato. Non mi fermai un istante sino a che la sentii godere e raggiunger l’orgasmo. Riaperse il rubinetto dell’acqua e restò sotto il getto per un po’.
    
    “Mi asciugo e ti preparo la colazione, ti va?” mi chiese alla fine.
    
    “Sì, volentieri.” 
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