1. Avviene e basta


    Data: 14/02/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... scroscio dell’acqua della doccia. In maniera assente e sbadata mi sono voltata verso Antonello rimanendo totalmente ammutolita e impietrita. Ho osservato quel giovane che si faceva la doccia, presumibilmente non m’aveva avvistato, di conseguenza aveva creduto d’essere ben isolato dagli sguardi degli estranei.
    
    Io, in effetti, non avevo giammai adocchiato né esaminato una corporatura mascolina dissimile da quella del mio sposo, il mio guardo eloquente quantunque aspirassi d’adocchiare le riviste e di non considerare quel fisico, andava durevolmente là in maniera impicciona ispezionando quel cazzo senza veli che dondolava, maneggiato dalle mani di Antonello mentre si lavava con il detergente liquido. Io non ero per niente avvezza nell’avvistare la misura di quel cazzo, per il fatto che seppur osservato da quella distanza appariva nell’insieme alquanto rispettabile. Antonello indubbiamente subodorò la mia silente presenza, perché dirigendo lo sguardo mi chiamò all’istante appoggiandosi lestamente un canovaccio per coprirsi, sgattaiolando in ultimo verso l’interno disapprovando e domandandomi nel mentre d’assolverlo:
    
    “Ti chiedo scusa Patrizia, non volevo, non t’avevo visto”.
    
    “Immagina, può benissimo succedere Antonello” – replicai io in modo placido, seguitando a sfogliare i manuali.
    
    In breve tempo Antonello uscì, al presente era ancora discinto, ma ammantato dalla cintura in giù con un enorme canovaccio, a rilento s’avvicinò alla divisione delle due aree separate ...
    ... dei relativi alloggi, pregandomi se volessi sorseggiare una bevanda esotica assieme a lui in quanto la stava approntando. Io ho placidamente raccolto il suo cortese invito accettandolo, mi sono alzata dallo sdraio lasciando là di sopra l’opuscolo e le riviste, ben presto valicando di lato la grande grata in legno coperta dall’edera, accedevo in conclusione nella superficie prospiciente l’altro alloggio abitato da quei due giovani ragazzi.
    
    “Levami una curiosità, sei da solo? Giovanni non è con te?” – chiesi in maniera incuriosita rivolgendomi ad Antonello.
    
    Antonello mi ribatté che Giovanni stava comodamente ritemprandosi sul giaciglio del piano superiore. Io entrai e mi sistemai sul canapè della cucina, mentre Antonello mi teneva compagnia descrivendomi ed esponendomi come aveva trascorso quel dì al mare. Nel corso della conversazione domandai al giovane per quale scopo non si era abbigliato per come aveva affermato, ma per quale motivo fosse rimasto con un canovaccio indosso, lui lestamente mi confutò che lo avrebbe messo in pratica appena avrebbe preparato quella tisana esotica, riferendomi nel contempo come una bizzarra e tagliente spiritosaggine, che poi il suo fisico non era più una novità per me. Quell’inattesa quanto insospettata opinione da parte sua in verità m’indispose urtandomi leggermente, d’altro canto non era stata un’imperizia né una mia mancanza se io avevo intravisto involontariamente da lontano il suo corpo nudo. In ogni modo lo confortai animandolo e ...
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