1. Avviene e basta


    Data: 14/02/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... rammentandogli che la circostanza sarebbe potuta accadere a chiunque, che non era stata un’incuria né una negligenza di nessuno, dal momento che non dovevamo architettare né tramare più sull’accaduto. La fragrante bevanda esotica era già pronta, Antonello la versò nelle tazze disponendole sul vassoio e invitandomi nel servirmi. In quell’istante il canovaccio che Antonello aveva infagottato addosso si slegò e cadde per terra, lasciando il corpo di Antonello nuovamente spoglio a pochi centimetri da me. Onestamente io m’aspettavo un contraccolpo e un distinto riflesso da parte di Antonello, che collocasse rapidamente il portavivande che aveva fra le mani per avvolgersi in fretta e per chiedere nuovamente scusa, ma in quel frangente non accadde nulla di simile.
    
    Lui era là statico in piedi di fronte che m’osservava con il portavivande, intanto che m’intimava d’acciuffare la tazza con le mani e di servirmi davanti al suo corpo totalmente disadorno. Io non avevo mai visto un maschio denudato così attiguo se non unicamente il corpo del mio sposo, sorvegliavo attonita il portavivande con quella tisana, la faccia di Antonello e flettendo lo sguardo non potevo fare a meno d’ammirare quel cazzo che oscillava. L’occhiata di Antonello era flemmatica, quasi ammaliante, invitante, decisamente appetibile, come se mi lasciasse tutto il tempo necessario per stabilire e in ultimo di poter scegliere che cos’avessi voluto in conclusione compiere, intanto che notavo distintamente che il suo ...
    ... cazzo si stava ingrossando. Che cosa dovevo fare? Istintivamente mi venne la voglia di svignarmela strillando, eppure nello stesso tempo ero atrofizzata, magnetizzata, come se qualche cosa d’esclusivo e di recondito m’istigasse nel rimanere là a squadrare e infine ad approfittare di quel cazzo che era diventato eretto là a mia disposizione, tenuto conto che un cazzo di quelle dimensioni non lo avevo mai visto.
    
    Antonello d’istinto collocò il portavivande che nessuno di noi due aveva bevuto sul ripiano della cucina disponendosi di fronte a me, lambendomi con dei lievi sfregamenti con quel cazzo sodo ed eretto sulla faccia. Io mi chiedevo se stessi vagheggiando, ma ero asservita e soggiogata da quel lascivo e vizioso vortice, volevo, però un po’ mi trattenevo rimuginando, ero assediata, inibita ma anche usurpata, accerchiata nell’attesa che avvenisse daccapo qualcosa. Antonello s’approssimò poggiandomi la punta del suo enorme glande sulle labbra, domandandomi se gradissi il suo fisico. Io avevo la cognizione che il suo quesito era stato studiato solamente per farmi conversare, per farmi spalancare la bocca tentando d’introdurmi il suo cazzo, malgrado ciò restai zitta con quel grosso glande che premeva intensamente sulle labbra, io lo percepivo formoso, palpitante e sobrio, ma al tempo stesso lo captavo cedevole, conciliante e liscio.
    
    In quella circostanza mi è venuto in mente il mio sposo assieme ai miei pargoli, successivamente la fervida cupidigia m’ha testualmente ...
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