1. Avviene e basta


    Data: 14/02/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    (Amabili e premurose lettrici, garbati e disponibili lettori)
    
    Capita spesso e volentieri che vari lettori chiedano a uno che scrive e che racconta, in tutta semplicità, perché ha scritto certe varietà di racconti, o perché l’ha scritto così, o anche, più abitualmente, perché scrive e perché gli autori scrivano. A questa domanda, che contiene di rimando secondo me (fra le righe) anche le altre, vi dico che non è agevole né scorrevole spiegarla quanto commentarla. Non sempre, in realtà, chi racconta e scrive, è conscio o è informato dei motivi che lo invogliano inducendolo a scribacchiare, non sempre è spinto da un motivo solo, non sempre le stesse ragioni stanno dietro all’inizio e alla fine dello stesso frutto. Mi sembra che si possano raffigurare diverse spiegazioni, che proverò a esporre, ma il lettore sia egli del mestiere oppure no, non avrà difficoltà a rintracciarne e individuarne delle altre.
    
    Io cercherò d’illustrare e di commentare in conclusione quest’origine e ciò nonostante questa causa, che è forse la più sfavorevole, ma che è in definitiva obiettivamente e serenamente la preferibile d’accettare. Forse non sarà bello né piacevole, ma accade.
    
    Perché, dunque, si smette di scrivere, come nel mio caso?
    
    Perché se ne sente l’impulso, in quanto si sta giungendo al termine del bisogno. E’ questa, infatti, come prima ed elementare approssimazione, la motivazione più disinteressata e imparziale. Il creatore, che scrive per il fatto che qualcosa o qualcuno gli ...
    ... detta dentro non opera in vista d’un secondo fine; dal suo lavoro gli potrà venire fama e gloria, ma saranno un beneficio aggiunto non consapevolmente desiderato: un sottoprodotto, insomma. Beninteso, il caso delineato è estremo, teorico, asintotico; è dubbio che mai sia esistito uno scrittore, o in generale un artista così puro di cuore? Tali vedevano se stessi i romantici; non a caso, crediamo di ravvisare questi esempi fra i grandi più lontani nel tempo, di cui sappiamo poco, e che quindi è più facile idealizzare. Per lo stesso motivo le montagne lontane ci appaiono tutte d’un solo colore, che spesso si confondono con il colore del cielo.
    
    Per divertire o divertirsi?
    
    Fortunatamente, le due varianti coincidono comunemente: è raro che chi scriva per divertire il suo pubblico non si diverta scrivendo, ed è raro che chi prova piacere nello scrivere non trasmetta al lettore almeno una porzione del suo divertimento. A differenza del caso precedente, esistono spesso non scrittori di professione, alieni da ambizioni letterarie o non, privi di certezze, d’ingombranti rigidezze indiscutibili leggere e limpide come bambini, lucidi e giudiziosi come chi ha vissuto a lungo e non invano. Il primo nome che mi viene in mente è di Lewis Carroll, il timido decano e matematico dalla vita incorruttibile e integra che ha affascinato sei generazioni con le avventure della sua Alice, prima nel paese delle meraviglie e poi dietro lo specchio. La conferma del suo genio affabile e amichevole si ...
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