1. Prima notte di una puttana


    Data: 12/02/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... allora non si era praticamente neppure mosso, non le aveva rivolto una sola parola gentile. Ma lei iniziava ad eccitarsi. E poi, la sensazione di avere già avuto prima quello sguardo fisso su di sé non voleva saperne di abbandonarla. Infilò un dito nella sua apertura. Lo tirò fuori, lo portò alla bocca e lo leccò. Poi lo reinserì, assieme ad un altro, nella sua intimità e prese a stantuffare vigorosamente, avvertendo i primi umori fuoriuscire dalla sua vagina calda e aperta.
    
    Il piacere montava rapidamente. Filippo la scrutava senza muovere un muscolo e senza cambiare espressione. Era al limite. Chiuse gli occhi e aumentò ulteriormente il ritmo.
    
    ‘Ora!’, pensò Filippo. Accese il motore, con una sgommata fece una rapida inversione e partì a tutto gas, dirigendosi verso la statale.
    
    Briana ebbe uno scatto, per la prima volta la sua voce risuonò alta nell’abitacolo: ‘Che succede?’. L’uomo non parlò.
    
    Gratiela balzò in piedi, ancora in preda agli spasmi dell’orgasmo insoddisfatto. Tentò di lanciarsi verso l’auto, ma era ormai troppo lontana. Esterrefatta, guardò la luce dei fanali posteriori farsi più flebile.
    
    L’uomo la osservò dallo specchietto retrovisore. Per la prima volta accennò un ghigno di soddisfazione scorgendo la collega della sua passeggera nuda e impotente a decine di metri da loro.
    
    ‘Attento!’, urlò Briana con tutto il fiato che aveva in gola.
    
    Un’auto scura come la notte si era frapposta tra la loro vettura e la statale, ostruendo il passaggio. ...
    ... Filippo la vide all’ultimo momento e inchiodò, riuscendo ad evitare l’impatto per una manciata di centimetri.
    
    Un uomo sulla trentina, alto, bruno e bello come il sole, ne discese, tenendo la pistola puntata verso il cranio del cliente delle due prostitute.
    
    Più lontano, Gratiela si rivestì alla meglio e accorse nella loro direzione.
    
    ‘Fermo, polizia! Scendi dall’auto con le mani in alto!’.
    
    Per la prima volta, Briana sentiva di voler piangere per la gioia. Forse sarebbe uscita da quell’incubo. Saltò fuori dalla vettura anche lei e si diresse a passo spedito verso l’agente in borghese, seguita da Gratiela.
    
    ‘Voi due, montate sul sedile posteriore’, intimò il poliziotto. Briana e Gratiela eseguirono all’istante. Dopodiché l’ultimo arrivato si avvicinò a Filippo, sferrandogli un forte calcio nello stomaco e mandandolo al tappeto, rantolante.
    
    Fatto questo, saltò in auto anche lui e partì a gran velocità imboccando la statale. Briana emise un sospiro di sollievo.
    
    Filippo non poté far altro che battere forte un pugno per terra prima di rialzarsi. ‘Non finisce qui’, pensò, ‘Ci rivedremo Briana, te lo assicuro’. ‘Va bene. Fra trenta minuti. Al posto concordato’, furono le uniche parole di una breve telefonata fatta dal poliziotto prima di riporre il cellulare e rivolgersi alle due arrestate: ‘Per chi lavorate?’, chiese perentorio. ‘Non sono cazzi tuoi’, rispose assertiva Gratiela. ‘Coraggiosa. Chissà se continuerai ad esserlo anche in centrale’.
    
    Briana rimase ...
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