1. Prima notte di una puttana


    Data: 12/02/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... Gratiela aprì lo sportello posteriore spingendo dentro Briana, delicatamente ma con decisione. Poi, prese posto sul sedile del passeggero. ‘Dove andiamo?’, chiese l’uomo. ‘Prosegui sulla strada sterrata, più avanti c’è una casupola abbandonata mezza crollata. Lì dietro non ci disturberà nessuno’, rispose Gratiela. Il conducente seguì le sue indicazioni, valutando che la destinazione fosse a non più di un centinaio di metri da loro.
    
    Intanto, sul sedile posteriore, Briana aveva preso a tremare come una foglia. Non aveva ancora detto una sola parola. ‘Come ti chiami?’, chiese l’uomo, scrutandola dallo specchietto retrovisore. ‘Briana’, rispose lei, con un filo di voce. ‘Io mi chiamo Filippo. Da dove vieni?’. ‘Romania. Botosani’, replicò la ragazza. ‘Di poche parole, eh?’, incalzò il cliente. Briana non rispose a questa sottile provocazione, si limitò a sospirare in maniera evidente ed inequivocabile. ‘Non farci caso, è solo un po’ tesa’, sdrammatizzò Gratiela, ‘Vedrai che si scioglierà presto’.
    
    ‘Ecco, siamo arrivati’, disse l’uomo, dopo qualche secondo di silenzio. ‘Cosa vuoi fare?’, chiese Gratiela, affrettando i tempi. L’uomo la turbava, e desiderava che la loro transazione terminasse quanto prima. Lui la guardò, poi espresse le sue volontà. ‘Tanto per cominciare, potresti fare un piccolo spogliarello alla luce dei fanali’. ‘Te la prendi comoda, eh? Va bene amore. Briana, scendi anche tu, su’, le disse Gratiela, smontando dall’auto. Briana sembrava paralizzata. ...
    ... Sapeva di dover obbedire per evitare guai, eppure il suo corpo non voleva rispondere agli stimoli inviati dal cervello. Il cliente parve accorrere in suo aiuto quando, rivolgendosi a Gratiela, disse: ‘Dalle tempo. E’ la sua prima volta. Inizia tu’. Così dicendo, accese lo stereo e inserì una pendrive nella porta USB dello stesso. Le prime note di una lenta bachata si diffusero nell’aria.
    
    Gratiela si portò qualche metro oltre il cofano anteriore, iniziando a muovere il bacino in una danza sensuale, mentre con le braccia si sollevava i capelli. Lentamente si sfiorò l’addome e i fianchi, facendo risalire il tessuto del top rosa shocking che indossava. Non staccava gli occhi un solo istante dall’uomo che la fissava attraverso il parabrezza. Dopo qualche secondo, sfilò il top e lo fece roteare con la mano sinistra come fosse un lazo, prima di lanciarlo a qualche metro di distanza. Successivamente, si concentrò sul reggiseno. Sempre muovendosi a ritmo di musica, abbassò prima una spallina e poi l’altra. Con studiata lentezza, sciolse il fiocco che teneva legata la fascia dietro la schiena e, mentre l’indumento scivolava in terra, si coprì con un braccio, portando una mano sulla bocca a mimare un finto gesto di sorpresa. Filippo la fissava impassibile, col suo sguardo imperscrutabile. Stringendo appena gli occhi, Gratiela riuscì a scorgere nell’abitacolo Briana. Anche lei la stava osservando. ‘Bene’, pensò, ‘E’ una bella ragazza, ma ha la sensualità di una carota lessa. Almeno così ...
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