1. Il segreto di Piero


    Data: 29/09/2017, Categorie: Etero Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... solo mostruosamente timido..."
    
    "In quel caso lo avresti già sciolto, non credi? Ha paura di andare oltre il petting, secondo me soffre di disfunzione erettile."
    
    "In entrambi i casi resto come una stronza."
    
    "Sei cascata male, mi dispiace."
    
    Il giorno dopo mi avviai per la mia consueta camminata. Lo trovai sul ponticello che tirava sassolini nell'acqua. Sussultò quando mi vide.
    
    "Melania! Pensavo a te..."
    
    "Ovvio, qui ti ho dato il primo bacio e tu mi hai dato la prima fregatura. Nemmeno ti sognavi di venirmi a cercare, eh?"
    
    "Sei tu che te ne sei andata via..."
    
    "Un vero uomo mi avrebbe seguita. Se ti faccio una domanda, mi rispondi con la massima sincerità?"
    
    "Certo."
    
    "Sei gay?"
    
    "No."
    
    "Hai problemi intimi?"
    
    Ci pensò a lungo e alla fine lo ammise. Brava Gabriella, aveva azzeccato la diagnosi senza conoscere il malato.
    
    "Sei stato da un medico? Sono problemi fisici o psicologici?"
    
    "Sto bene fisicamente, non ho malattie."
    
    "Allora è un problema mentale."
    
    "Sì, lo è. Io...Sai perchè cerco di evitare i tuoi baci, soprattutto quando me li dai frontalmente?"
    
    "Perché?"
    
    "Ho paura che tu...senta, ti accorga delle mie reazioni..."
    
    "Ogni volta che ho baciato qualcuno gli ho sempre provocato delle reazioni. Ti vergognavi di questo? Senti, non so che idea ti sei fatta di me, non credo di avere avuto più ragazzi delle altre, solo che io non nascondo di essere piuttosto esperta e nemmeno mi vergogno di dire che so fare bene l'amore. ...
    ... Questo forse ti ha messo a disagio, ti chiedo scusa, forse hai paura del confronto che posso stabilire fra te e gli altri ma ti assicuro che non do tanto peso a certe cose, l'importante non è il "quanto" ma il "come". Capisci?"
    
    Restò zitto e dovetti ripetergli la domanda.
    
    "I miei nonni sono fuori tutto il giorno, tornano tardi stasera, a casa ci sono solo io...vuoi venire?"
    
    Lo guardai meravigliata.
    
    "Scusa, ti sei offesa?"
    
    "Offesa? E' una settimana che mi mandi in bianco e mi chiedi se...Andiamo subito!"
    
    Lo presi per mano e ci dirigemmo verso la casa dei nonni.
    
    Mi portò nella sua stanza e mi chiese: "Ti dispiace se abbasso le persiane? Preferisco la penombra..."
    
    Quando ho voglia di farlo mi interessa poco se c'è luce o buio e considerai inoltre che non era il caso di contraddirlo: stavolta non avrebbe avuto nessuna scusa per darmi un'altra sola.
    
    Mi spogliai e i miei occhi, non ancora abituati alla semioscurità, cercarono di indovinare i suoi movimenti. Ero rimasta in mutandine e reggiseno e allungai le mani verso di lui. Ci baciammo e stavolta finalmente lo sentii abbandonarsi completamente. Si era tolto tutto e appiccicai le mani sul suo sedere, stringendolo forte, mossa che precedeva l'altra, inevitabile, quella in cui avrei saggiato la consistenza della passione che suscitavo in lui.
    
    "Che cos'è?", gridai all'improvviso. Avevo afferrato quello che nel buio sembrava un serpente o comunque un animale. Ma possibile...
    
    "Accendi la luce!", gli ...
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