1. Il segreto di Piero


    Data: 29/09/2017, Categorie: Etero Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    Sono un tipo deciso, molto deciso, se un ragazzo mi piace non mi creo problemi e glielo faccio capire, se poi pensa che sono una zoccola chissenefrega, tanto per la mentalità maschile lo sei comunque. Se invece uno non mi piace può essere fico come un attore americano ma non gliela do, per niente al mondo. So di esasperare gli uomini, il sesso debole. Se uno preferisce una partita di calcio a una scopata con me è libero di farsi un calciatore ma con me ha chiuso. Ci sono cose su cui non transigo: la pulizia, ad esempio. L'igiene intima non è cosa da femmine come pensano ancora molti tipi. C'era un ragazzo che spedivo sempre a farsi la doccia prima di scopare, alla fine si è stufato dicendo che voleva una donna non una dell'ufficio igiene. Non l'ho rimpianto come non ho rimpianto mai nessuno.
    
    Questa premessa per dire che quando lo vidi per la prima volta non fu esattamente un colpo di fulmine ma pensai che me lo sarei fatto volentieri. Eravamo su un viottolo di campagna, da tre giorni ero da mia zia. Avevo trascorso una settimana al mare e dopo, dovendo preparare esami importanti per l'autunno, avevo deciso che la pace rurale era quello che ci voleva. Mia zia era stata felicissima di accogliermi, come sempre: ero la nipote preferita. La mattina mi alzavo presto, studiavo un paio d'ore, poi uscivo per una passeggiata fino a pranzo. Fu durante una di queste escursioni che lo incrociai. Fisicamente era il tipo che preferivo, magro ma non esile, un pò di muscoli ma appena ...
    ... accennati. Non ho mai amato i tipi palestrati, quelli con i bicipiti scolpiti e il pettorale possente: a letto, spesso, sono una frana.
    
    "Ciao, mi chiamo Melania, e tu?", gli chiesi senza esitazioni.
    
    "Piero."
    
    "Sei di qui?"
    
    "Lo sono i miei nonni, io sto da loro per le vacanze."
    
    "Che leggi?"
    
    Portava un libro sotto il braccio, lessi il titolo: Le amicizie particolari.
    
    "Mai letto. Com'è?"
    
    "Bello."
    
    "Abiti lontano?"
    
    "No, lì." Mi mostrò una villetta poco distante.
    
    "Vuoi passeggiare con me oggi pomeriggio? In genere verso le sei, quando fa fresco, faccio un'altra camminata."
    
    "Io...va bene, grazie."
    
    "E di che? Allora alle sei, qui."
    
    Facile come approccio, no? Era davvero bellino e da come mi aveva guardato (portavo una gonna al ginocchio ma l'abito era molto scollato), sapevo di non dispiacergli.
    
    Il pomeriggio lo trovai che mi aspettava e scommetto che si era presentato con largo anticipo. Mi ero messa una maglietta attillata che fasciava la mia quarta di seno e degli shorts non meno stretti. Da come mi guardò capii di essere subito in vantaggio.
    
    Parlammo dei nostri studi, in verità parlavo soprattutto io, il bel tenebroso era timido, parlava poco ma quel poco non era stupido o banale. Notai che era molto pulito e aveva un buon odore e questo era un punto a suo favore. Ero lì per studiare ma se mi concedevo una distrazione non ci rimettevo niente. Ci fermammo a un piccolo ponte che sormontava un ruscello, indicandoci i pesci che scorgevamo ...
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