1. Il segreto di Piero


    Data: 29/09/2017, Categorie: Etero Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... nell'acqua. I nostri visi erano così vicini che le labbra distavano solo pochi centimetri. Fu il bacio più lungo e dolce che avessi mai dato...
    
    Una settimana dopo ero furiosa, incredula, delusa, sconcertata, sbalordita, per essere breve: incazzata nera. Se erano bastati dieci minuti per baciarlo, una settimana non era stata sufficiente per concludere qualcosa di sostanzioso. Non si sottraeva ai baci ma non appena provavo a stringerlo a me, si ritraeva, si tirava indietro e si staccava.
    
    "Scusa", dissi acida la prima volta, "non sapevo di fare così schifo."
    
    "Scusa tu", rispose arrossendo,"non mi sento a mio agio, è solo questo."
    
    "Meno male che è solo questo: cosa c'è, mi puzza il fiato? Eppure ho lavato i denti prima di uscire."
    
    "No, tu non c'entri, è colpa mia."
    
    All'inizio pensai che il mio approccio era stato troppo immediato. Un ragazzo timido come lui evidentemente era un pò confuso davanti a una disinvolta come me. Provai con modi soft, carezze sulle mani e sulle braccia, lievi tocchi sul petto, una mano che stringeva una delle sue nelle passeggiate...tutto molto romantico. Un giorno lo abbracciai da dietro e lo baciai su una guancia e poi, sempre di lato, scesi alla bocca. Stavolta non si ritrasse ma mi restituì il bacio con gli interessi e pareva che finalmente avessi trovato la chiave giusta per entrare in lui; lo accarezzavo sulla spalla, sul petto, la mano scendeva, scendeva, era all'altezza dell'ombelico, già le dita si insinuavano, si allungavano ...
    ... sulla cintura quando ecco che si scioglie dall'abbraccio e mi lascia come una stupida per l'ennesima volta. Era troppo. Bello, certo, ma non poteva permettersi di trattarmi così, nessuno si era mai sottratto a un mio abbraccio, anche se non c'era la fila davanti al mio letto potevo trovare altre centinaia di maschi per divertirmi.
    
    "Mi spieghi che cazzo di problema hai?"
    
    "Te l'ho detto, non sei tu il problema..."
    
    "Sai una cosa? Se hai dei problemi, risolvili, altrimenti queste passeggiate romantiche d'ora in avanti te le fai da solo."
    
    Lo piantai in asso e me ne andai.
    
    A casa mi collegai via skype con la mia amica Gabriella. Le raccontai la strana avventura che mi stava capitando, come venissi accesa ogni volta per essere subito bruscamente spenta.
    
    "Senti, due sono le cose: o è gay e non ha il coraggio di dirtelo o ha problemi sessuali, soffre di insicurezza e non vuole entrare in intimità."
    
    "Non credo sia gay, le poche volte che l'ho baciato rispondeva e ..."
    
    "Cosa c'è?"
    
    "La prima volta che l'ho visto teneva un libro che stava leggendo, si intitolava "Le amicizie particolari" o "Le relazioni particolari", qualcosa del genere."
    
    "Aspetta che vedo su google. Ecco qua: l'autore è un francese, tale Peyrefitte, e il romanzo...scritto nel 1943, è uno dei primi romanzi che parlano esplicitamente di omosessualità maschile. Bingo!"
    
    "Bingo un cazzo! Che significa? Se uno legge romanzi gialli è per forza un assassino?"
    
    "Allora è impotente."
    
    "No, è ...
«1234...»