1. Kathrine e il terremoto


    Data: 21/01/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... riusciti a trovarla ma il problema era tutt'altro che risolto. Non erano dei letti che avevamo bisogno per poter dormire ma di un poco di tranquillità che in noi non c'era più neppure sotto forma di tracce tanto eravamo tutti scossi ed impauriti.
    
    Il giorno dopo io e mio padre siamo tornati nella nostra cittadina, Kathrine mi ha dato le chiavi di casa sua ma non ha voluto lasciare Nico, per lei più importante della casa. Mia madre è rimasta con loro. Accompagnato dai pompieri mio padre è riuscito a rientrare in casa e prendere il prendibile ma lasciandoci credo molti anni di quelli che gli restano da vivere, almeno a giudicare dalla faccia che aveva quando è uscito e dal suo ostinato silenzio più eloquente di mille parole.
    
    E' riuscito a tirar fuori anche la sua macchina dal garage, perciò siamo tornati sulla costa separatamente, lui subito io dopo essere stato anche al posto di lavoro, inagibile anch'esso. Ho preso contatti con i miei colleghi e superiori per capire cosa fare anche professionalmente parlando. Al momento nulla solo “Teniamoci in contatto telefonico e vedremo il da farsi nelle prossime ore anche in base a quello che diranno i periti sulle condizioni dello stabile” e, potendo svolgere parte del lavoro, un infinitesimo, anche informaticamente ci siamo divisi il tele-lavoro fattibile dai nostri portatili.
    
    Ci abbiamo provato a portare avanti in qualche modo il lavoro per un paio di giorni, poi ci siamo arresi all'evidenza: era impossibile!
    
    Insomma pur ...
    ... cercando di fare molto nessuno è riuscito a fare cose concretamente utili oltre il recuperare quanto possibile dalle proprie case o luoghi di lavoro e cercare, ognuno a modo suo una sistemazione, mentre il territorio che è stato sempre “come casa nostra” veniva invaso dai soccorritori, dai giornalisti, dai politici, da troppi estranei, molti dei quali anziché darci soluzioni ci ponevano domande: è il loro lavoro, non facile da rispettare da parte nostra quando diventava esageratamente invasivo.
    
    Domenica trenta ottobre, di buon'ora, io e Kathrine siamo partiti dalla riviera per un ulteriore sopralluogo nelle nostre abitazioni. Prima tappa a casa di Nico, nella quale siamo entrati qualche minuto dopo le sette. Stavamo guardando la crepa alle parete e i frantumi dei vetri caduti dalla cristalliera quando, alle 7,21, l'ennesima forte scossa, più lunga, più forte di tutte le precedenti. Ho afferrato Kathrine per portarla sotto le travi portanti, certo ormai che saremmo rimasti sepolti sotto le macerie, prevedendo il crollo delle pareti già lesionate. Speravo ormai solo di restare feriti ma di non perire, riparandoci sotto le travi e di essere poi trovati dai soccorritori.
    
    Io e Kathrine in quel momento siamo stati davvero una cosa sola, per il perfetto collimare delle nostre paure, della nostra incapacità di formulare alcun pensiero, per il nostro stare stretti, quasi a volerci fondere in un unico corpo. Tremende ed interminabili le ampie oscillazioni da capogiro.
    
    Abbiamo ...
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