Falsa partenza
Data: 17/01/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... signora; ho molte perplessità sulla serietà anche professionale di certi personaggi e mi congratulo con lei, signor Nicola, per come ha equilibrato la situazione. Spero di rivedervi, ma solo per bere insieme.”
E se ne andò.
Gli amici di Carmine uscirono borbottando un saluto, a cresta bassa e rasentando i mobili.
“Adesso si può sperare in un piatto qualsiasi o decidiamo di andare a cena fuori?”
Antonella era pronta.
“No, in queste condizioni, non me la sento di uscire. Preparo qui qualcosa di veloce per noi tre.”
Carmine si allontanò per andare in bagno e lei mi venne vicino, mi accarezzò il pacco e sorniona mi sussurrò.
“Presto dovrai trovare il modo di parlarmi a lungo di quest’argomento e mi dovrai insegnare tutto quello che una vita monacale non mi ha fatto conoscere.”
“Vuoi dire che non sai proprio niente?”
“No e voglio un solo insegnante, te!”
Forse solo in quel momento mi resi conto che il problema, ufficialmente risolto, si riproponeva in termini molto più complessi e delicati.
Da un lato, mio fratello che evidentemente si tirava dietro una problematica di natura anche sanitaria della quale non aveva fatto parola con nessuno; dall’altro, una donna, Antonella, con un enorme bisogno di aiuto, di guida e, perché no, di amore vero; in mezzo, io, fratello e cognato ma anche amico, confidente e al corrente di delicati segreti dei quali dovevo ad ogni costo venire a capo.
Cominciò un periodo di grandi sofferenze per tutti.
Da un ...
... lato, mi risultava sempre più difficile incontrare Antonella, parlarle e celarle il desiderio che il mio fratellino costretto nelle mutande urlava ad ogni momento: le grandi manovre per evitare di trovarmi faccia a faccia con lei diventarono una guerra quotidiana che ci logorava soltanto.
Dall’altro lato, anche parlare con mio fratello era quasi impossibile: registravo i suoi tentativi di aprirsi e, puntualmente, lo vedevo arroccarsi senza uscire dai suoi dubbi; più volte tentai di approfondire i motivi che lo mandavano periodicamente dallo specialista a visitarsi; ma mi scontrai con un muro di reticenza.
Ero quasi arrivato alla determinazione di rinunciare, mandare tutto al diavolo e trasferirmi per sottrarmi alla cappa di sospetti e remore che ormai ci avvolgeva, quando una sera, entrando nel loro salone per cenare insieme, trovai Carmine affranto su una poltrona che semplicemente si lamentava e si teneva la testa, mentre Antonella cercava inutilmente di consolarlo in qualche modo.
“Che diamine succede? Sembra quasi di essere in una camera ardente a piangere un morto!”
Carmine mi guardò con tristezza.
“In qualche modo, un morto c’è, anzi c’è stato!”
Non riuscivo a capire e mi girai verso Antonella che abbassò lo sguardo e si deterse una lacrima.
“Cristo, ti è morta una persona cara? Riguarda anche me? Che è successo?”
Carmine si aprì il pantalone e tirò fuori dalle mutande un cazzetto da ragazzino.
“Ecco cos’è successo … tanti anni fa!”
“E questo ...