Falsa partenza
Data: 17/01/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... potevo, facevo in modo che fossero loro, ma specialmente Antonella, a venire in casa mia per stemperare l’atmosfera.
Passarono sei mesi infernali e alla fine decisi che dovevamo scrivere la parola fine.
Feci convocare il direttore dell’agenzia e, alla presenza di mio fratello e di mia cognata, gli dissi fuori dai denti che aveva avuto fin troppo tempo per assodare una verità di cui tutti eravamo certi e che solo Carmine metteva in dubbio; lo pregai di riferire gli assunti a cui era arrivato: se Carmine non li accettava, io stesso avrei accompagnato mia cognata dall’avvocato per avviare il processo di divorzio; se li accettava, doveva impegnarsi formalmente ad abbandonare ogni sospetto e a fidarsi dei parenti.
In quel caso, avrei io stesso avviato una diffida agli amici del calcetto per avere diffamato mia cognata e provocato un grave disagio familiare.
Carmine cercava ad ogni costo di difendere gli amici; ma il direttore disponeva di messaggi ricevuti da Carmine con pesanti apprezzamenti su Antonella.
Fu lui stesso a telefonare a tre di quei compagni di gioco e a contestare le frasi che avevano scritto: immediatamente si precipitarono da noi, si scusarono in ginocchio con Antonella per la stupidaggine commessa.
Decisi di non poter più stare con quelle persone e avvertii che mi ritiravo in casa mia; Antonella, piangendo, mi pregò di non lasciarla sola perché si sentiva fortemente umiliata.
Il direttore del’agenzia mi suggerì di portala a casa mia e di ...
... lasciare che si riprendesse perché effettivamente era stata molto provata da una vicenda ignobile.
“Ti va di venire a bere un caffè da me e, quando ti sarai ripresa e tuo marito sarà solo e più ragionevole, torni a casa tua?”
Lei accennò di si con la testa.
Allora, provocatoriamente, mi rivolsi ai compagni di calcetto e al Direttore.
“Se vi fate passare per la testa anche per un solo attimo di dire una sola cattiveria su di me, non ricorro alla legge per perseguirvi, ma vengo personalmente … e armato!”
Carmine si sentì in dovere di intervenire.
“Ma che dici, Nicola? Sono amici!”
“Quelli sono amici? Ti prego: non mi presentare mai più nessuno dei tuoi amici; già questi mi hanno rivoltato lo stomaco abbastanza. E spera di svegliarti, prima di trovarti in un mare di guai: questo parlandoti da fratello. Da estraneo, meglio che sto zitto!”
Antonella tremava come una foglia: era tesa come una corda di violino, piena di rabbia e di vergogna; non riusciva a capacitarsi che il marito avesse avanzato tanti dubbi: l’abbracciai istintivamente, quasi che l’abbraccio potesse frenare il tremore.
E fu così: appoggiò la testa contro il mio petto, tra spalla e mento; cominciò ad accarezzarmi un braccio per tutta la lunghezza e sembrava quasi cercare il contatto con la pelle per scaldarsi.
Istintivamente, le passai una mano lungo la schiena, accarezzandola: sentii i capezzoli indurirsi contro il mio petto; una violenta reazione all’inguine mi obbligò a spostarla un ...