1. Falsa partenza


    Data: 17/01/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... per qualche ora tutto per me; poi torno da te, anche se non me ne sono mai andata. Lo capisci che è il padre di mio figlio e che, almeno per questo, sento di amarlo?”
    
    “Va bene, fate come ritenete giusto. Quando deciderete di stare da soli, io mi occuperò di Luigi per lasciarvi più liberi.”
    
    “Nico, posso dirti che ti amo?”
    
    “Alla solita condizione? Si; anch’io ti amo, nei limiti che mi concedi. Sai, ho imparato a leggere le tue comunicazioni corporee quando fai l’amore con me; perdonami se non le avevo colte prima.”
    
    Cominciò una fase ancora nuova (anche se durante la gestazione già eravamo stati liberi di amarci, una volta alla settimana) ed arrivammo persino a dormire tutti e tre nel lettone; infatti, alcune volte ci prese la fregola di fare l’amore dopo cena e, quando cedevamo per spossatezza (arrendersi, mai: non era nel vocabolario di Antonella) non restava altro che infilarsi tutti e tre nel letto e dormire.
    
    Poi, all’improvviso, apparve Maria.
    
    La cosa paradossale fu che a presentarci fu proprio Antonella, di cui Maria era collega ed amica. Dopo pochi convenevoli di rito, invitata a fermarsi a cena, non rifiutò e si trattenne con noi fino a sera inoltrata.
    
    Ad un certo punto, senza accorgersi che l’ascoltavo, chiese sottovoce ad Antonella se il cognatino era preda libera o aveva già i picchetti; andai diretto verso di lei e le chiesi a bruciapelo.
    
    “Ti va di fermarti da me? La mia abitazione è quella sotto.”
    
    “Non si può dire che perdi tempo, ...
    ... ragazzo!”
    
    “Grazie per il ragazzo. Vuoi che cominci a dire che mi hai fulminato appena ti ho visto? O preferisci che vada più oltre e ti reciti una ballata composta per l’occasione? Per me è sufficiente dirti che mi piaci, che mi sembra ci sia della chimica tra noi. Possiamo concludere qualcosa?”
    
    “Ho capito: mi hai ascoltato e ti vendichi. Che ne pensa la cognatina?”
    
    “Antonella è notoriamente innamoratissima di Carmine; le sue opinioni sui miei gusti in fatto di donne non credo possano incidere sulle decisioni mie o sulle scelte altrui. Potresti anche non piacerle, ma il problema non si pone per me. Temi che sia segretamente innamorata di me? Prova a farla ingelosire: se non ti cava gli occhi, hai preso un abbaglio. Insomma, decidi tu, ti affidi alla monetina o ti fai trascinare a forza da me?”
    
    “I tuoi approcci sono sempre così brutali? Mi piaci; ci sto.”
    
    Passammo ancora un’oretta a chiacchierare amenamente: anche io mi ero reso conto che Antonella aveva dato segni di gelosia; ma la rasserenai sussurrandole in un orecchio un “Ti amo” che la obbligò a darmi uno spintone a metà fra la dolcezza e la gelosia.
    
    Poco dopo, io e Maria andammo nel mio appartamento e quella notte fu di autentico fuoco: quella donna era l’esatto opposto di mia cognata: aperta a tutte le prospettive, passata attraverso molte esperienze, navigata nel mondo del piacere ed anche in quello del male e della cattiveria umana, insomma una donna di grande carattere, decisa e intrigante molto al di là ...
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