1. UNA SCOLARA SPECIALE – IL PRIMO ESAME – 6


    Data: 17/01/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    ... mio orecchio e mi sussurrò:
    
    “Ecco, questo è il momento. Distenditi. Non essere tesa. Prova a spingere quando senti che Johnny prova ad entrare; come se volessi espellere qualcosa.”
    
    E subito dopo sentii Johnny appoggiarsi dove prima c’era il mio gioiello. Lo sentivo spingere e arretrare e avvertivo che stava lentamente entrando forzandomi. Attendevo il dolore che sapevo sarebbe arrivato. Stringevo la mano di Luana e quando sentii l’inguine di Johnny appoggiarsi alle mie chiappe capii che era tutto dentro. Mi meravigliai di quello che era successo. Non era stato affatto doloroso. Non ho idea di quanto tempo passò, e mi ritrovai con Johnny che ora mi stava assestando pesanti colpi che ero contenta di ricevere e mi scoprii a muovermi all’indietro e ad andargli incontro, rinculando col suo stesso impeto. Capii che il mio piacere era quello di sentirmi alla sua mercé e il sentirmi sottomessa e scardinata mi fece comprendere appieno il senso del piacere che avvertivo in quel momento. Fu nell’attimo in cui sentii il mio sfintere trasmettermi le sue pulsanti contrazioni che mi irrigidii cercando di intrappolarlo come per impedirgli uscire da me. In quel momento presi coscienza che lui mi stava inondando gli intestini con il suo seme e compresi appieno che mi piaceva quella totale sottomissione.
    
    Forse fu la grandiosità di quel pensiero a farmi esplodere e ciò cui bramavo mi strinse con la sua mano possente e mi fece esplodere finalmente quel lampo sconvolgente che poco ...
    ... prima mi era mancato. Mi sentii come premere da una benefica e incontrollabile pressione che era tanto forte da rimpicciolire il mio corpo alla sua essenza, dandomi la sensazione di allontanami da me stessa e guardarmi come spettatrice tutta quella scena, ma nulla rispondeva più ai miei comandi. Ritornai alla realtà con ancora il respiro concitato e con i polmoni che reclamavano ancora più aria.
    
    Poi anche Johnny si staccò.
    
    Ci guardammo e mi chiese:
    
    “Ti ho fatto male.”
    
    Mi sentii arrossire.
    
    “Proprio per niente. Me lo aspettavo, ma …. ma mi son sentita solo tendere molto forte la pelle. Non mi hai fatto male, anzi ………”
    
    Aggiunsi con un risolino seducente e vergognoso.
    
    “Ho solo un fastidioso bruciore, ma credo che sia dovuto al fatto che io, il culo, non l’ho mai usato in questo modo. Quello che non sapevo e che pensavo impossibile era che non credevo proprio che si potesse godere
    
    col culo. Pensavo che fosse solo un piacere mentale nel sentirsi come una preda in mano al proprio carnefice che poteva farmi qualsiasi cosa; insomma, un godimento solo mentale e invece …….”
    
    “Che gioiosa troia. Mi sei costata, ma ne è valsa davvero la spesa. Sei il più bel culo che abbia mai riempito. Stretto e morbido come un guanto. Con una pelle che sembra velluto. Una carezza.”
    
    Spalancai gli occhi guardando Luana e le dissi:
    
    “Ma mi hai venduto? Ti sei fatta pagare?”
    
    “Lo credo bene! Cosa credevi che gli lasciassi sverginare il tuo culo gratis? Non preoccuparti ...
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