1. UNA SCOLARA SPECIALE – IL PRIMO ESAME – 6


    Data: 17/01/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    ... sapeva era che in quei pochi giorni passati da quando l’avevo vista per la prima volta, mi avevano trasformato dentro ed era come se fossero già passati anni da quando avevo conosciuto Luana. Ora volevo con impazienza che tutto si compisse. O meglio: quasi tutto; purtroppo tutto non poteva compiersi, ma ora nella mia voglia di sapere era subentrata con tenacia anche la mia curiosità morbosa. Lo volevo sapere come donna, non come implicazione morale che poteva ripercuotersi su di me. Sentivo che quella barriera era già stata superata anche se cercavo di negarlo. Compresi che ero curiosa di assaporarlo, ma solo come atto sessuale.
    
    Com’ero cambiata! Il sesso non mi era mai stato familiare e anche per mio marito era qualcosa di poca importanza a cui comunque io tendevo e avevo manifestato interesse, ma solo per canonico dovere coniugale nei suoi confronti. Solo che ora, pur non avendolo mai assaporato, lo volevo per pruriginosa curiosità.
    
    Poi lei mi fece sdraiare sul letto.
    
    “Sei bellissima.”
    
    Mi forzò ad allargare le gambe e io chiusi gli occhi.
    
    “Non chiudere gli occhi. Guardati.”
    
    Aprii gli occhi e mi guardai sul soffitto che rimandava la mia immagine e, sempre acquattata su di me con gli occhi puntati al soffitto, incrociai i suoi che famelici e sorridenti mi fissavano. Poi, sempre guardandomi, si avvicinò fino a farmi sentite il suo respiro sulle carni umide e facendo avanzare la lingua cominciò ad intrufolarsi golosa dentro di me. Chiusi gli occhi ...
    ... posando le mie mani sul suo capo cercando di aumentare quel torbido contatto.
    
    Strinsi le gambe imprigionandola, e quel vortice fece piazza pulita dei miei pensieri e delle mie remore, tendendo il mio corpo fremente nell’attesa di quel lampo accecante che da poco Luana mi aveva fatto scoprire. Mi sentivo partecipe in quella tenzone. Sentii improvvisamente due mani calarmi sui seni e stringermi i capezzoli.
    
    Johnny!
    
    Mi piacque quando la sua bocca me li morse alternativamente fino a farmi sentire quella dolorosa sensazione che mi si rivelava là, dove Luana stava vorticando la sua lingua. Mi stava piacendo ciò che facevo. E ora, senza più provare vergogna, stavo partecipando.
    
    Pensai con pena a Francesco, ma lui subito scomparve quando quella spirale viziosa cominciò a farmi sentire i suoi prodromi e mi misi in attesa che mi esplodesse in testa quel bagliore sorprendente.
    
    Poi tutto si fermò.
    
    Aprii gli occhi sbarrandoli.
    
    Johnny e Luana si erano staccati da me.
    
    “No, vi prego. Non lasciatemi così.”
    
    Mi sentii piagnucolare.
    
    “Vi prego. No, no. Non mi fate questo. Non potete!”
    
    Mi sentii sballottare.
    
    Poi vidi Luana impadronirsi della mia bocca e cominciare a baciarmi.
    
    Le risposi in preda all’ansia, con la speranza che potesse farmi arrivare alla conclusione che qualche istante prima mi stava assalendo rapidamente.
    
    Avvertii le mie cosce sollevarsi e due paia di braccia robuste che le tenevano sollevate.
    
    Luana mi parlò con la bocca appoggiata al ...
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