1. Come iniziò


    Data: 16/01/2021, Categorie: Etero Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... essere un rudere che veniva lì ad accorciare la poca vita rimastagli.
    
    Cappello floscio in testa, bocca sdentata, perennemente avvinizzito eppure, ancora lucido e spavaldo quanto bastava da apostrofare Vaas.
    
    Dopo quasi dieci ininterrotti minuti che Vaas perdeva a poker, il vecchio lo disse.
    
    -Follia é fare e rifare la medesima cosa sperando che qualcosa cambi.-, tali parole.
    
    Vaas lo fissò.
    
    -Scusa?-, chiese. Il vecchio ripeté.
    
    E Vaas esplose. Tirò fuori la pistola fornitagli da Hoyt e sparò al vecchio. Credendo che sarebbe finita lì…
    
    Invece quelle parole lo avrebbero tormentato per molto tempo ancora.
    
    Vaas e i suoi arrivarono sull’isola a Nord prendendo terra sulla stessa lingua di terra su cui avevano precedentemente fatto campo i mercenari.
    
    Accompagnati da una decina degli uomini di Hoyt si piazzarono. Vaas e i suoi ovviamente diedero subito un tocco di personalizzazione alle strutture fornite loro.
    
    Graffiti, visioni psichedeliche. Cose così.
    
    Alcuni degli uomini di Vaas svilupparono un insana vena piromane ma lui non li limitò, anzi.
    
    In breve tempo, il loro numero crebbe, sia grazie ai Rakyat catturati e convertiti, sia grazie a nuovi arrivi sull’Isola dall’esterno.
    
    Citra sospirò. Marius l’aveva posseduta spesso ma mai ingravidata. Lei intendeva portare in grembo quel guerriero predetto dal vecchio Talmugai.
    
    Un giovane eccelso guerriero.
    
    Marius si avvicinò.
    
    -Mia signora. Vaas non ha fatto ritorno.-, disse.
    
    Citra non se ne ...
    ... preoccupava particolarmente. Vaas era sicuramente uscito nella giungla e sarebbe tornato.
    
    -Sono giunto sino all’altra estremità dell’isola e ho visto… questo.-, disse Marius mostrandole alcune foto.
    
    Tra di esse ve ne fu una che attirò l’attenzione di Citra.
    
    Vaas, riconoscibile nonostante il nuovo taglio di capelli che uccideva dei Rakyat.
    
    I pugni di Citra si chiusero al punto tale che le unghie le affondarono nella carne.
    
    -Uccidilo, Marius! Uccidilo e finisci quel che doveva fare lui!-, ordinò lei. L’uomo annuì.
    
    L’imboscata fu preparata per bene. Marius scelse i suoi dodici migliori guerrieri per attaccare l’Isola a Sud.
    
    Avrebbero distratto il nemico. E lui e gli altri undici avrebbero fatto il resto.
    
    Si sincronizzarono in modo tale da colpire al tramonto.
    
    Marius e i suoi avanzarono verso il fortino. Marius sorrise. Nessuno li aveva visti. Sarebbe stato facile.
    
    D’un tratto la notte si popolò di grida, spari, esplosioni e imprecazioni. I Rakyat erano caduti in trappola. Vaas li aveva giocati o era solo stato prudente? Inutile chiederselo. Marius sparò. Abbatté due di quei pirati pazzoidi e lanciò il fucile scarico contro un terzo.
    
    Estrasse il pugnale e ne uccise un’altro.
    
    Poi se lo trovò davanti.
    
    -Vaas…-, sussurrò. La rabbia lo congelò prima di dargli nuove energie. Ma il proiettile che il giovane gli sparò in petto mise la parola fine alla storia di Marius.
    
    Citra attese. Attese di sapere che Marius aveva vinto. Attese per un giorno e una ...