1. Come iniziò


    Data: 16/01/2021, Categorie: Etero Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... diverse. Uomini verranno. Alcuni abbracceranno i nostri usi e il nostro credo. Altri saranno distruttori. Uno, in particolare…
    
    Lui sarà come la folgore sulla giungla e scatenerà un incendio da cui tutto muterà!-, esclamò il vecchio.
    
    Citra annuì. Non capiva sino in fondo ma sapeva che il sacerdote stava parlando del futuro. E lei, come tutti, aveva ascoltato i racconti degli avi. Sapeva che quelle isole appartenevano ai Rakyat. E ai Rakyat sarebbero dovute tornare.
    
    -Fai ciò che va fatto. Forgia tuo fratello nell’uomo che dovrà divenire.-, le ordinò il sacerdote. Tossì nuovamente. Nella veste sacerdotale vecchia e stracciata pareva tremante e giunto alla fine.
    
    Ma Citra non si fece impressionare: sarebbe divenuta il capo della tribù. E avrebbe condotto i Rakyat alla gloria.
    
    Vaas passeggiava lungo la costa. Aveva un occhio nero. Si era azzuffato con Abdul e quel bastardo gli aveva dato tante legnate che ora il giovane non riusciva quasi a camminare. Si sedette.
    
    Sabbia bianca… Uno squalo che nuotava in acque basse. La sera che calava su di lui.
    
    Bellissima. E terribile, lo sapeva bene.
    
    La amava e la odiava. Vaas odiava quell’isola e odiava i Rakyat per averlo costretto a vivere all’ombra di tradizioni ed esempi che non riusciva a eguagliare.
    
    D’altronde come avrebbe potuto eguagliare Shistar, il guerriero che da solo uccise mille nemici? Come poteva correre più rapido di Danath, o esser versato nella caccia come Ildevith?
    
    Come poteva eguagliare quegli ...
    ... uomini se non si sentiva così vicino affine a quella vita?
    
    Lui dalla vita voleva altro. Molto altro.
    
    -Fratello.-, disse la voce di Citra. La giovane si sedette accanto a lui. Vaas sorrise.
    
    -Citra. Che bello vederti!-, esclamò. Bello per ovvi motivi e, se la giovane avesse osservato meglio avrebbe anche capito quali ma non parve interessata ad essi. Guardava l’oceano che sciobordiava piano.
    
    -Che hai fatto?-, chiese.
    
    -Una rissa… Abdul mi ha picchiato.-, disse lui.
    
    Solo allora lei lo guardò e Vaas notò del disprezzo nei suoi occhi. La rabbia tornò, decuplicata. Desiderò uccidere Abdul. Picchiarlo fino a ucciderlo.
    
    Ma non poteva.
    
    -Ti fa male, vero? Vorresti aver vinto, vero?-, chiese Citra. Vaas avrebbe solo voluto starsene in pace.
    
    -Sì.-, rispose invece, consapevole che nessun’altra risposta avrebbe soddisfatto sua sorella.
    
    La desiderava. Voleva farsela lì e in quel momento. Sulla spiaggia. Come un cazzo di animale.
    
    In fin dei conti era quello che erano tutti loro, no?
    
    -Allora vai: prenditi la rivincita. Picchia Abdul. Fallo per me.-, disse Citra. Vaas sorrise.
    
    Sentì una volontà implacabile svegliarsi. Si alzò.
    
    Citra sorrise. Sapeva che Vaas provava qualcosa per lei ma non si sarebbe fatta scrupolo a usare quel sentimento per i suoi fini. Il Talmugai voleva che Vaas divenisse un guerriero? E lei l’avrebbe accontentato.
    
    Guardò lo squalo. Girava in tondo, come alla ricerca di prede. Ecco, quello Vaas doveva diventare, no?
    
    Da sempre lo ...
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