1. Come iniziò


    Data: 16/01/2021, Categorie: Etero Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... squalo era simbolo di forza tra i Rakyat.
    
    Era uno dei tre animali sacri per antonomasia, gli animali che i guerrieri incidevano nella loro pelle per ottenerne la forza. Ragno, Squalo e Airone.
    
    I guerrieri più forti e più vecchi avevano il Tatau dipinto su tutto il corpo, finanche sul volto, Vaas invece no. Doveva ancora rivelarsi degno di esso.
    
    E Citra avrebbe dovuto far sì che lo fosse.
    
    Per poi inviarlo verso l’Isola a Sud. A uccidere gli stranieri.
    
    Vaas trovò Abdul che rideva, appoggiato alla parete di un bar mentre parlava con una ragazza. Strinse i pugni. Dimenticò l’idea di fare piano e con calma.
    
    -Hey!-, esclamò. La ragazza e Abdul si girarono.
    
    Abdul fece per reagire ma Vaas si era già lanciato contro di lui. Pura furia. Non perse tempo a parlare: iniziò a picchiarlo, ancora e ancora e ancora. Dopo averlo fatto cadere con un primo pugno si accanì ancora. La ragazza fece per mettersi in mezzo ma lui la spinse via. Continuò a infierire.
    
    Infine dovettero staccarlo da Abdul a forza.
    
    Abdul sarebbe sopravvissuto ma sicuramente non avrebbe mai osato mettergli una mano addosso. E Vaas si sentì bene. benissimo. Potente.
    
    Sorrise. Citra aveva ragione.
    
    Di ritorno da Citra, sorrideva. Sapeva che avrebbe approvato. Le sorrise mentre raccontava ciò che aveva fatto, fieramente. Si era battuto e aveva vinto.
    
    -Hai fatto un buon lavoro.-, disse la giovane.
    
    Profumava di fresco, aveva un profumo che mandava i sensi di Vaas in visibilio. Fosse stato per ...
    ... lui…
    
    Ma non lo era, per niente. E cercare di forzare Citra avrebbe voluto dire perderla. Per sempre.
    
    -Vieni.-, disse lei. Si alzarono e andarono verso la foresta. Vaas la seguì col cuore in gola.
    
    La giungla palpitava di vita e suoni. Un universo a parte rispetto al villaggio dei Rakyat o alle calme spiagge. Uscendo dai sentieri battuti Citra e Vaas s’immersero in quel verde che pareva volerli fagocitare.
    
    -Dove stiamo andando?-, chiese finalmente Vaas dopo quasi mezz’ora di camminata.
    
    Citra non rispose. Lui annuì. Continuò a seguirla sino alle rovine di un vecchio bunker. Sapeva che un tempo laggiù erano arrivati uomini da un paese lontano. Dal Giappone.
    
    E sapeva che c’era stata guerra, ma quello era normale. Il conflitto pareva lo stato naturale a Rook Island.
    
    Citra si fermò davanti a un bunker. Vecchio e diroccato pareva l’emblema del decadimento, una rimanenza di eventi accaduti anni prima.
    
    -&egrave successo anni fa. Stranieri che giungono a distruggere e conquistare ciò che é nostro. Succede oggi e succderà ancora. E tu, Vaas, dovrai guidarci.-, disse Citra in tono solenne.
    
    Lui annuì. Catturato da quelle parole e dalla bellezza di sua sorella. Lei sorrise.
    
    -Non temere. Farò di te un guerriero.-, disse.
    
    Lui desiderò abbracciarla, baciarla, stringerla, farla sua. Averla così vicina e saperla inavvicinabile gli era intollerabile.
    
    Citra sorrise. Vaas non era uno stupido ma i sentimenti lo offuscavano. E lei era pronta a sfruttare quella che ...
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