1. Moana, vacanze in Sicilia.


    Data: 11/01/2021, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... fin laggiù.
    
    – Ah sì? E fammi vedere.
    
    – E va bene. Ma si va e si torna. Ok?
    
    Ma chi si credeva di essere quel Rachid? Sfidarmi in una gara di nuoto. Gli avrei fatto vedere io. Dieci anni di nuoto non si cancellano facilmente. Mi tuffai in acqua e cominciai a nuotare. Andavo davvero forte, e raggiunsi la grotta in cinque minuti, e lui era ancora in alto mare, il pivello. Non sapeva con chi aveva a che fare. Non solo era un infedele cronico, era pure scarso nel nuoto. Mi guardai attorno, la grotta era davvero suggestiva. Le onde del mare sbattevano su un piccolo scoglio che nascondeva una rientranza di sabbia umida. Un luogo divino per fare l’amore, e chiaramente era quello che voleva Rachid. Voleva scoparmi. Lì eravamo lontani da Marica e avrebbe potuto avermi con tutta la tranquillità. Ma si sbagliava di grosso. Non glieli avrei dati mai e poi mai i miei buchi. Mi distesi sulla sabbia ad aspettare Rachid, e prendermi gioco di lui.
    
    Nella caverna si stava da dio. C’era una frescura paradisiaca e un venticello che mi accarezzava le gambe. Rachid riuscì a raggiungermi. Ero pronta a dirgli: “hai visto, pivello? Non puoi battermi a nuoto”. Ma le parole mi si bloccarono in gola quando lo vidi uscire dall’acqua e entrare nella caverna. Non aveva più il costume e aveva un cazzo durissimo, enorme, svettante verso l’alto, con il glande gonfio e rosso. Era il prototipo di maschio alpha, e adesso stava reclamando ciò che gli spettava di diritto: me.
    
    – Porca troia! – ...
    ... esclamai.
    
    Lui si mise lì davanti a me con i pugni sui fianchi e mi guardò, come a dire: “come vedi sono pronto. E tu?”.
    
    – Non so cosa ti sei messo in testa, ma mi sa che ti stai sbagliato di grosso.
    
    Rachid venne a stendersi su quel piccolo lembo di sabbia dove ero io. Cercai di mostrarmi indifferente a quel suo grosso cazzo, ma non lo ero. Il fatto che fosse lì accanto a me, bello duro, gigantesco, mi fece bagnare non poco. A quel punto Rachid prese il laccio del pezzo di sopra del mio costume e me lo tirò liberandomi le tette.
    
    – Che fai?
    
    I miei tentativi di oppormi erano inconsistenti, così Rachid avvicinò la bocca alle mie tette e cominciò a succhiarmi i capezzoli, ad uno alla volta. Mugolai di piacere, era impossibile resistergli. A quel punto gli permisi anche di slacciarmi il pezzo di sotto. Ormai ero nuda come lui e allargai le cosce, senza pensarci, invitandolo a prendere possesso del mio corpo. E lui non se lo fece ripetere due volte e iniziò a sgrillettarmi con foga, e nel frattempo continuava a succhiarmi le tette.
    
    – Non si può – dissi, ma senza crederci tanto. – Non &egrave bello quuello che stiamo facendo. Non si può fare.
    
    Ma intanto lo lasciai libero di godere del mio corpo. Poi ad un certo punto smise e si alzò in piedi, piantandomi il suo grosso cazzo duro davanti alla faccia e lo usò per schiaffeggiarmi le guance. Dio mio che potenza ragazzi! Lo presi con una mano per tenerlo fermo e dritto e poi avvicinai la bocca per tempestarlo di baci, dalle ...
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