1. Moana, vacanze in Sicilia.


    Data: 11/01/2021, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... dirglielo, e non potevo tenermelo per me. Doveva sapere che razza di uomo era il suo. Mi ero tanto convinta di questa cosa che stavo cominciando a parlare, ma lei fu più veloce di me.
    
    – Che ne dici se andiamo al mare?
    
    – D’accordo.
    
    Pensai che quella cosa poteva aspettare. E allora raggiungemmo il mare in auto. Guidava Marica, e Rachid era a fianco a lei, e ogni tanto mi lanciava certe occhiate porche che mi facevano sciogliere. Magari era uno stronzo che riempiva la sua fidanzata di corna, ma ci sapeva fare con le ragazze. Era uno di quei ragazzi che ti facevano andare in ebollizione con uno sguardo. E poi se pensavo a quel palo che c’aveva in mezzo alle cosce, in ebollizione ci andava la mia vagina. Rachid era marocchino, in macchina mi disse che faceva il dj e si guadagnava da vivere suonando nelle discoteche.
    
    – Come vi siete conosciuti? – domandai.
    
    – Eravamo in discoteca, io ero lì per una serata – disse Rachid. – Ho visto Marica al bar e ho subito capito che dovevo farmela.
    
    – Che stronzo che sei – continuò Marica. – Tutto qui? Volevi solo scoparmi?
    
    – No, non solo scoparti, volevo proprio aprirti in due.
    
    Marica scoppiò a ridere. Io ero un pò perplessa. Anche perch&egrave sospettavo che Rachid non fosse un uomo molto fedele. E me lo aveva dimostrato quella mattina annusandomi i capelli e giocando col mio perizoma. E se metteva le corna alla mia quasi cuginetta, non mi stava bene. Se in qualche modo da quella relazione ne sarebbe uscita ferita, sarei ...
    ... andata in bestia. Non potevo permettergli di fare del male alla mia Marica. Non potevo.
    
    Arrivammo in un posto di mare che si chiamava La Sporta, un’insenatura della costa disseminata di grotte, poco frequentata e per questo motivo molto tranquilla. Tutt’intorno era pieno di scogli, nessuna traccia di spiaggia. Rachid aveva cominciato a scherzare col mio costume, si divertiva a tirarmi il laccio del pezzo di sopra, che puntualmente cadeva a terra e io rimanevo con le tette di fuori. Questa cosa lo faceva divertire da morire, e Marica non diceva niente per farlo smettere. Ai suoi occhi quel gioco era assolutamente innocente. Per quanto provai a dirgli di smettere, lui continuava a farlo.
    
    – E dai che c’e gente – dissi raccogliendo il costume per l’ennesima volta.
    
    – E che te ne frega – rispose lui. – C’hai queste belle tette, perch&egrave nasconderle?
    
    Era chiaro che quel gioco aveva un doppio fine. Il doppio fine ero io. Rachid ci stava chiaramente provando con me, sotto gli occhi indifferenti della fidanzata, che si stese al sole e chiuse gli occhi quasi per addormentarsi. Rachid mi indicò una grotta in lontananza, per arrivarci c’era una bella nuotata da fare.
    
    – Che ne dici? Ti va di andarci insieme?
    
    – No grazie, credo di aver capito che tipo sei. Mi ci vuoi portare solo per provarci. Ma sappi che io sono impegnata. Con me vai in bianco.
    
    – Ah, ho capito. Non credi di farcela fin laggiù.
    
    – Guarda che ho fatto dieci anni di nuoto. Ci metto poco ad arrivare ...
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