1. Il buon profumo delle cose genuine - 2


    Data: 29/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... abbracciarlo, di risentire il suo odore… Ancora due giorni!, si disse, rigirandosi nel letto. Finalmente si addormentò.
    
    Era nel giardino dell’albergo a godersi il tepore del tardo sole autunnale. Ad un tratto,
    
    uno strano profumo si diffuse nell’aria, un profumo pungente, conturbante… gli ricordava qualcosa… e una voce che lo chiamava… una voce lontana… Marzio… e quel profumo avvolgente… Ehi, Marzio…
    
    Qualcosa cominciò a farsi strada nella sua mente obnubilata dal sonno. Socchiuse gli occhi… era tutto buio… stava sognando… ma il profumo permaneva… Il profumo... C’era qualcosa sul cuscino… un tessuto morbido… lo strinse fra le dita…era tiepido… umidiccio… Se l’accostò al naso… Il profumo divenne più intenso…
    
    Allora saltò a sedere sul letto con la mente completamente sveglia e gli occhi sbarrati. Accese la luce sul comodino. Guardò quello che aveva in mano: degli slip…
    
    Mentre li fissava allucinato, colse un movimento con la coda dell’occhio: Andrea era seduto su una poltroncina, e lo fissava sorridendo.
    
    “Ehi…- fece con dolcezza – ti sei svegliato, finalmente.”
    
    Marzio lo guardò, l’emozione gli impediva di parlare, poi tornò a guardare l’indumento che stringeva in mano.
    
    “Non ho smesso mai di portarli, quegli slip, te lo avevo promesso.”
    
    Marzio li annusò di nuovo, inebriato.
    
    “Ti aspettavo sabato.”, disse alla fine.
    
    Andrea fece spallucce.
    
    “Ci ho messo meno del previsto a sistemare le cose.”
    
    Si alzò; indossava solo una maglietta, era nudo di ...
    ... sotto e aveva il cazzo mezzo duro. Si avvicinò al letto di Marzio.
    
    “Posso stare un po’ con te?”
    
    L’amico si tirò da un lato e gli fece posto. Andrea gli scivolò accanto e si abbracciarono.
    
    “Dio, se mi sei mancato!”, mormorò Marzio.
    
    “Anche tu mi sei mancato, piccolo.”, sospirò Andrea e lo strinse più forte, facendogli sentire sulla pancia il cazzo ormai duro.
    
    Marzio allungò la mano per carezzarglielo.
    
    “Aspetta, - gli disse Andrea, allontanandogli la mano – dobbiamo parlare.”, e la sua voce era terribilmente seria.
    
    Marzio si sentì gelare… temeva che quel momento sarebbe arrivato, lo sapeva, ma non era pronto… non ora, dopo l’emozione di quegli abbracci.
    
    “Ho visto Elena.”, disse Andrea.
    
    “Avete fissato la data del matrimonio?”, chiese con voce soffocata.
    
    “Abbiamo rotto.”
    
    “Rotto?... perché?”
    
    “Perché non potevo continuare a mentire a me stesso… o a lei. Dovevo prendere una decisione. Anche per questo sono andato via. Dovevo capire…”
    
    “E cos’è che hai capito?”, mormorò Marzio con la morte nel cuore.
    
    “Che chi mi interessa veramente sei tu.”
    
    Il significato di quelle parole era talmente grande e inaspettato, che Marzio rimase a fissarlo senza dire niente, incredulo, stordito.
    
    “Ehi, stupido, - gli fece, allora, Andrea – ti sto dicendo che ti amo.”
    
    Stavolta Marzio capì.
    
    “Mi ami…”, sussurrò e quasi gli venne da piangere per la gioia e il sollievo.
    
    Rimasero a lungo abbracciati, a dirsi un’infinità di cose solo con le carezze, con i ...
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