1. Il buon profumo delle cose genuine - 2


    Data: 29/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... avanti appena fu libero.
    
    Rimase ad ammirare estasiato quel membro svettante, i coglioni penzolanti nello scroto, il folto ciuffo ricciuto che imboschiva la parte bassa del ventre, poi cadde in ginocchio e strinse l’amico in un abbraccio forsennato, premendo forte il volto nel suo inguine, ubriacato dall’afrore pungente e dal calore che ne promanava.
    
    “Per favore, - gemette – non andartene…”
    
    Ma Andrea non si mosse, perso com’era fra lo sbalordimento e l’eccitazione ormai incontrollabile. Allora Marzio gli prese con una mano l’uccello, lo scappellò lentamente e ne leccò con avida bramosia la cappella sbavata di umori. Andrea fu sommerso da un’ondata di piacere: Che sto facendo?, si chiese in un attimo di lucidità, poi fu di nuovo il buio e l’abbandono, mentre Marzio ingoiava l’intero glande e cominciava a succhiarlo.
    
    “Dio, che bello!”, mormorò Andrea.
    
    Quelle parole stimolarono maggiormente Marzio, aggiungendo al piacere di spompinare quel cazzo tanto agognato, la gratificazione di procurare piacere al ragazzo che amava. Era uno strano spettacolo: Andrea, in piedi, coi pantaloni del pigiama calati a mezza coscia,le mani abbandonate lungo i fianchi, gli occhi chiusi e la testa rovesciata all’indietro, che fremeva e sospirava, mentre Marzio, inginocchiato davanti a lui, lo spompinava alacremente.
    
    Poi i gemiti di Andrea si fecero più pressanti, le sue mani abbrancarono e strinsero le spalle dell’amico, le sue gambe si piegarono e con uno sguaiolio spinse avanti il ...
    ... bacino, mentre le palle gli si contraevano e a scatti allagavano di sugo denso il cavo orale di Marzio. Questi ingoiò ogni bocconata, infine lo estrasse e si diede a leccare deliziato le ultime gocce sierose che sgorgavano dal taglietto.
    
    Quando fece per riprenderlo in bocca, Andrea fu scosso da un brivido e si tirò indietro.
    
    “Basta… basta… per favore.”, disse e arretrò di un passo, tirandosi su alla meglio i pantaloni del pigiama.
    
    Marzio rimase in ginocchio e abbassò la testa.
    
    “Scusami…”, mormorò.
    
    “Allora… sei gay, è questo che nascondevi.”, osservò Andrea già più padrone di sé.
    
    L’altro non rispose e non si mosse dalla sua posizione quasi di supplice.
    
    “Ma perché annusavi le mie mutande sporche?”
    
    Marzio sollevò la testa a guardarlo negli occhi.
    
    “Perché c’era il tuo odore… - rispose – Profumavano di te… e era l’unica cosa che potevo permettermi di avere…”
    
    “Quelle mutande puzzolenti?”, fece Andrea, indicando il mucchietto dei suoi slip caduti a terra.
    
    Marzio li raccolse e se li premette di nuovo sulle labbra.
    
    “E’ il tuo profumo… è buono… è un profumo genuino…”, disse con un malinconico sorriso.
    
    “Stupido… - scosse la testa Andrea – Vieni.”, e lo prese per un braccio, tirandolo in piedi.
    
    Tornati in stanza, sedettero sul letto uno vicino all’altro. In silenzio, assorti.
    
    “Senti, - disse Marzio ad un tratto – posso cambiare stanza, se vuoi… posso anche lasciare il progetto e andarmene…”
    
    “Ma che cazzo dici? Ascolta Marzio, - e Andrea lo ...
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