1. Il buon profumo delle cose genuine - 2


    Data: 29/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... tornasse a letto, stringendosi intanto la prorompente virilità, che dal canto suo non voleva più saperne di ritardare il fatidico momento di darsi sollievo.
    
    Ma il tempo passava, Marzio non tornava e il suo cazzo sbuffava più folle che mai. Mentre era lì che smaniava, si accorse che la porta del bagno non era chiusa e che assieme alla lama di luce ne venivano fuori deboli lamenti e flebili sospiri.
    
    Fu subito all’erta. Non starà mica male?, pensò. Ascoltò con più attenzione: non gli sembrarono gemiti di dolore, quanto piuttosto sospiri di goduria.
    
    Che cazzo sta facendo?, si chiese, non si starà mica facendo una sega pure lui! La comicità della cosa lo fece sorridere all’idea che adesso bisognava fare la coda anche per quello, ma in un certo senso ne fu anche eccitato.
    
    Stette un poco ad ascoltare gli ansiti sommessi, poi, come spinto da un impulso misterioso, si alzò zitto zitto, e si avvicinò in punta di piedi alla porta socchiusa. Quello che vide, accostando l’occhio alla fessura lo lasciò strabiliato: seduto sulla tazza del gabinetto, c’era Marzio che si stava masturbando e intanto, con gli occhi chiusi ed un’espressione di intensa beatitudine sul volto, si premeva qualcosa sotto il naso, inspirando profondamente.
    
    La tensione era ormai al massimo. Andrea rimase lì a spiare, cercando soprattutto di capire cosa fosse quello che l’amico stava annusando con tanto piacere e con altrettanta evidente voluttà. Poi, Marzio dispiegò l’indumento per sniffare meglio la ...
    ... coppa con l’impronta dei coglioni.
    
    Ma.. ma sono i miei slip!, si sbalordì Andrea riconoscendoli dal colore, sta annusando i miei slip sporchi!
    
    Rimase un attimo allibito, quella scoperta lo sconcertò, ma nel contempo si rese conto che lo stava eccitando ancora di più. Non riuscì a trattenersi. Spalancò la porta.
    
    “Che cazzo stai facendo?”, chiese, entrando.
    
    Marzio spalancò gli occhi e lo fissò come un animale preso in trappola. Nel suo sguardo c’era paura, ma anche uno sconfinato desiderio.
    
    “Sono i miei slip, quelli…”, proseguì Andrea, allungando la mano come per riprenderseli.
    
    Marzio se li strinse al petto.
    
    “No, per favore… - balbettò con un filo di voce – Picchiami, se vuoi, ma lasciameli ancora…”
    
    “Ma perché?”
    
    “Perché ti desidero da morire!”
    
    Ecco, era fatta!
    
    “Mi desideri?... “
    
    “Dal momento che ti ho visto…”
    
    “Desideri me?”, ripeté Andrea incredulo e stupito.
    
    Marzio non rispose, ma allungò la mano e sfiorò la persistente erezione che tendeva il davanti del pigiama di Andrea, che sentì un fremito corrergli per il corpo. Non si mosse. Marzio strinse quell’organo ormai in fibrillazione, che rispose con uno scatto e uno spurgo che inzuppò ulteriormente il tessuto.
    
    Andrea si sentì allora svuotare completamente la testa. Fissò l’amico con occhi vacui e non non si mosse. Con le mani che gli tremavano, Marzio artigliò l’elastico in vita del pigiama e glielo tirò giù lentamente, accogliendo con un sospiro la visione del cazzo eretto che balzò in ...
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