1. La corteggiatrice


    Data: 09/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... ogni spinta sembrava che le entrasse nello stomaco. L’orgasmo arrivò forte scuotendo tutto il corpo, scuotendola a tal punto e privandola quasi d’alitare. La fece roteare e l’abbrancò nella parte posteriore con la stessa forza, adesso era un po’ meno piacevole, ma rilassandosi riusciva a farlo entrare tutto fino in fondo e presto il piacere prese di nuovo il sopravvento. Lui la manteneva per i fianchi e faceva pressione ogni volta più impetuoso, fino a quando non s’accorse che il suo seme caldo fuoriusciva, poi lo estrasse e si lasciò cadere sul letto. Ormai il sole era quasi completamente sotto la linea del tramonto, lei cominciò a sentire un po’ di freddo, avrebbe voluto infagottarsi eppure non le andava d’alzarsi e se ne stava lì ad adocchiare il mare senza riuscire a muoversi. Lui si stava vestendo dopo uno di quei tanti banchetti di lavoro consumati al crepuscolo, successivamente sarebbe rincasato a tarda ora, lei però non vedeva l’ora di rimanere da sola per dar sfogo alle sue lacrime per potersi finalmente affrancare e liberare da quel peso assillante allo stomaco.
    
    ‘Copriti bene, altrimenti piglierai freddo. Ti faccio recapitare la cena in camera?’.
    
    ‘No grazie, non ho fame’ – e intanto pensava tra sé e sé, dissolviti carogna, vattene via, crepa.
    
    In conclusione sentì chiudere la porta, le lacrime uscirono da sole, chiudendo gli occhi ammirava e rivedeva il volto del suo prediletto desiderio, no, non poteva rinunciarci, non voleva privarsi, perché al solo ...
    ... pensiero di non poterlo rincontrare, il suo animo pareva lacerarsi e sbrindellarsi dalla sofferenza e dal rincrescimento. In quell’attimo lei s’agitò, si sollevò da quello sdraio, dato che sarebbe stato azzeccato fare una doccia calda per portarsi via di dosso il suo odore, sfregò la pelle con forza sperando d’allontanare e di disperdere via anche quella sensazione antipatica, irritante e sgradevole che le era rimasta attaccata addosso. Si guardò allo specchio e mentre s’asciugava davanti agli occhi gli comparve il benigno e cordiale sorriso del suo amore, lei doveva andare da lui, incombeva andarci adesso. Lei si vestì in fretta, afferrò la borsetta, scese nell’ingresso e chiese al custode di prenotarle un tassì. Andò fuori dall’albergo così com’era con la capigliatura gocciolante, il tassì approdò velocemente, entrò e gli consegnò l’indirizzo, poiché lui abitava fuori città.
    
    Il tassista non voleva lasciarla da sola in quella carreggiata spopolata, giacché c’era unicamente un’automobile parcheggiata al lato opposto della strada, lui le disse che se avesse voluto l’avrebbe ben volentieri aspettata, lei replicò che non era indispensabile, per il fatto che non avrebbe fatto ritorno in città. Non c’era il campanello e il cancello era aperto, appena la sentirono i cani s’agitarono e iniziarono ad abbaiare, lei s’avvicinò, si lasciò annusare, infine la riconobbero perché aveva giocato con loro il giorno prima e in quel momento si lasciarono accarezzare. Sentendo abbaiare i cani lui ...
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