1. Emanuele 1.0


    Data: 08/01/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: honeybear, Fonte: Annunci69

    ... obelisco.
    
    Lo accarezzo. Lo annuso. Lo lecco per lubrificarlo; poi mi accorgo che lui ha provveduto anche a fornirmi di quello.
    
    Mi abbasso il costume, appoggio un piede sulla panca piegando una gamba, e punto la cappella gommosa sul mio buchetto. La lascio entrare lentamente, assaporando ogni singolo momento di piacere e dolore, che la penetrazione mi regala.
    
    ‘Ecco, è entrato tutto…’ spingo e tiro per assicurarmi che non si veda nulla prima di rimettermi il costume. Mi do un’ultima controllata negli specchi dello spogliatoio e sono pronto ad allenarmi accolto dagli insulti del coach per il troppo tempo impiegato.
    
    Sorrido ripensando all’episodio mentre faccio scivolare le autoreggenti lungo le mie gambe (che non ha voluto mi depilassi), appoggiando la punta del mio piede alla sponda del letto.
    
    Mi chiedo per quante altre volte ripeterò questo e gli altri gesti. Prendo poi la corda bianca che spicca contro il pizzo nero della guepière su cui è appoggiata e, dopo aver infilato lo scorsoio nello scroto, stringo.
    
    Tanto. Da farmi male, ha specificato nel messaggio vocale.
    
    La avvolgo con un serie di giri che hanno l’effetto di allungare il mio sacchetto peloso: trattengo il respiro per abituarmi alla sensazione di tensione indotto. Continuo l’immobilizzazione della mia zona pubica, facendo passare la cima nel solco delle mie chiappe e con un doppio giro intorno ai fianchi la stringo tesa tra le mie gambe, serrata in modo che pizzichi là dietro e mi provochi un ...
    ... intollerabile fastidio davanti.
    
    Mi fascio il busto con la guepiere da cui sono state eliminate le coppe. Osservo nello specchio la mia immagine: mi accarezzo il petto peloso, titillandomi i capezzoli (sono già turgidi) e lascio scorrere le dita fino ai ganci che fisso alle calze.
    
    Tutto ciò sarà il mio intimo, non è previsto altro.
    
    Lascio ondeggiare il capo ravviando i capelli che si stanno asciugando e non posso fare a meno di prendermi in giro: l’immagine che restituita ricorda quella ben più nota del Dr. Frank-N-Furter del Rocky Horror...
    
    Termino di vestirmi pescando dall’armadio quanto di più attillato posseggo e me l’infilo. Il risultato è che la maglietta scelta è così aderente da disegnarmi perfettamente i pettorali al cui centro i capezzoli spingono eccitati contro il tessuto.
    
    Torno in bagno per terminare di asciugare i capelli lasciandoli ricadere morbidi lungo le spalle.
    
    ‘Ti concedo solo un tocco di gel. - diceva il messaggio; per poi continuare con – E non dimenticarti il cappello’.
    
    Sì, Padrone.
    
    Penso a ciò che mi direbbero i miei se sapessero in cosa mi sono invischiato. Eppure non me ne importa più di tanto: credo che, se l’esperienza si rivelasse spaventosamente eccitante, il problema sarà di non riuscire a smettere.
    
    “Allora ci vediamo domenica sera! – sono stato con lui. Lunedì ho i corsi in università e non si discute. L’sms di risposta è stato un laconico ok ottenuto dopo ore di snervante attesa – Non preoccupatevi per la cena: in ...
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