1. Viaggio di maturità 2


    Data: 06/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    ... lei. Quindi fai come se fossi a casa tua, se vuoi puoi prendere le sue cose per rendere quel tuo culetto più interessante."
    
    Adesso tutto si faceva più piccante e la mia testa stanca non aiutava certo a prendere una decisione lucida.
    
    "Va bene, grazie dell'offerta. Ma lascia almeno che ti prepari pranzo."
    
    "Come vuoi, ma vedi di riposarti perché sembri mezzo morto." Mi dette un bacio di sfuggita e mentre mi allontanavo mi ricordò per bene l'indirizzo e soprattutto di non sbagliare nell'entrare in casa del fratello.
    
    La casa aveva il suo fascino, era tappezzata di foto dei suoi successi individuali e della sua famiglia. Senza esitare però trovai subito il letto e senza pensarci due volte mi coricai ponendo la sveglia ad un'ora prima dal suo rientro.
    
    Eppure non fu lo stesso allarme a svegliarmi, bensì Daniele che mi chiamava alla mezza. Rifiutai la prima chiamata, poi la seconda e la terza finché per finire quella pagliacciata risposi incazzato: "Che c'è?"
    
    "Ehi Fede, sei ancora arrabbiato? Volevo chiederti scusa e dirti che rispetto i tuoi ideali. Ieri ero troppo ubriaco e so di averti importunato un po' troppo."
    
    "Ma dove sei finito? Mi senti?"
    
    "Sono da un amico. Ci vediamo stasera Daniele."
    
    Senza lasciare spazi di esitazione chiusi la chiamata. Chissà se si era effettivamente ripreso dalla sbornia della sera precedente.
    
    Intanto mi sistemai seduto sul letto meditando sul da farsi. Gli occhi si posarono sull'armadio a muro posto davanti al letto e mi ...
    ... ricordai delle parole del padrone di casa. Spalancai tutte le ante finché non trovai gli affetti personali della fidanzata, finalmente sarei diventata di nuovo Federica. In mezz'oretta mi sistemai indossando calze autoreggenti, culotte, reggiseno in pizzo nero e un vestito che mi fasciava i fianchi esaltando le curve del mio culo sodo. C'erano anche una miriade di scarpe e provai i tacchi con il fiato corto ma nessun numero mi andava bene, scelsi allora delle ballerine di un numero un po' più grande in linea con il colore rosso dell'abito. Risolta la questione vestiti mi diressi in bagno aspettandomi di trovare alcuni trucchi, ma l'unica cosa riposta nel mobiletto bianco sopra al lavandino era un rossetto già piuttosto consumato che non disdegnai e lo utilizzai con adeguata cura. In un cofanetto perlato stavano invece i gioielli, per non esagerare indossai solo un collarino di seta nera.
    
    Sentendomi pronta e decisamente attraente volteggiai davanti allo specchio e non potei fare a meno di notare come la mia capigliatura stonasse decisamente sul resto. Dovevo uscire e comprare una parrucca nuova come quella che avevo a casa ma che non mi ero portata appresso. Per fortuna tutte le paure di uscire e tutta la vergogna connessa a passeggiare in abiti femminili tra le persone la superavo facilmente in città grandi specialmente se non conoscevi nessuno. Dopo una breve ricerca su Google notai che il negozio dal quale potevo recuperarne una era in centro, poco lontano da una fermata ...