1. Impulso vizioso


    Data: 15/01/2018, Categorie: Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... riuscivano a finirsi anche se con molta fatica.
    
    Mi sono sempre ritenuto fortunato che le mie sbronze non siano mai state sconsolate, tristi o violente accompagnate con pensieri aggressivi, litigiosi o violenti, ma questa forse &egrave stata anche la mia rovina. Io mi sentivo eccitato ed euforico, con un turbinio di pensieri erotici e una gran voglia di scopare. Ragazze poco vestite invero mi passavano di fianco, tuttavia non me ne fregava un cazzo se fossero state dei cessi o delle modelle, per me bastava che avessero avuto delle belle chiappe e un fisico decente, perché subito partiva fulminea l’immaginazione, la mia voglia di carne, l’istinto e il temperamento animale racchiuso e sopito in ognuno di noi. Dovevo sembrare proprio un coglione con quell’espressione intontita e frastornata squadrandola, mentre magari m’immaginavo di sbatterla nella posizione della pecorina sul bancone del bar o di farmi fare un pompino dietro al locale, dove ci sono i cassonetti e ogni tanto ci trovi qualcuno che va a pisciare perché il cesso &egrave intasato. Mi facevo totalmente schifo, eppure non riuscivo a contenere né a reprimere in modo appropriato quei pensieri sudici. E pensare che da ubriaco non mi tira neanche. I sensi di colpa erano accresciuti dal fatto che avevo una ragazza stupenda, con un viso da luna, con i boccoli nocciola e labbra fatate, la cosa più bella e magnifica che avevo trovato nella mia vita tormentata.
    
    Lei abitava lontano e capitava spesso di non vederci per ...
    ... lunghi periodi, sì, certo, ci sentivamo per telefono o attraverso impersonali e sterili messaggini in cui dosavamo il nostro amore per farlo rientrare nei centosessanta caratteri disponibili, però io avevo bisogno della sua presenza. Non m’accontentavo unicamente di sentire la sua voce squillante, storpiata dal ricevitore del telefono o di leggere i suoi pensieri scritti in nero su d’uno sfondo bianco. Dovevo averla di fronte a me, apprezzare e valutare la sua splendida fisicità di ragazza ventenne nel pieno della sua carica erotica. Dovevo poter osservare le sue labbra carnose, dalla geometria perfetta mentre si sfioravano per poi subito allontanarsi, emettendo un turbinio di parole capaci di farmi commuovere, divertire, eccitare e incazzare. Dovevo poter perdere il mio sguardo nei suoi occhi profondi ambrati, nei quali potevo leggere le sue gioie, le sue soddisfazioni, le sue paure e il suo temperamento. Quella sera mi mancava tutto di lei, era in effetti uno di quei periodi peraltro ingarbugliati nel quale non ci vedevamo da parecchio tempo, per il semplice fatto che le cose tra noi avevano incontrato, visto e vissuto momenti fermamente migliori. La lontananza &egrave un male che t’affatica, ti danneggia e ti logora a poco a poco rendendo più fiochi e velati i ricordi, affievolisce e smorza i bei momenti e rafforza i dubbi, le paure, i rancori e persino i sospetti, fino a condurti alla solitudine interiore.
    
    Io stavo dimenticando pian piano il suo odore di donna, il profumo ...