1. Schiavitù


    Data: 02/01/2021, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Autore: SchiavettoRepresso, Fonte: RaccontiMilu

    ... sulla mia schiena, sulla parte alta, quasi al collo, e con delicatezza percorre tutta la colonna vertebrale, fino ad avvicinarsi alla linea delle natiche. Poi di nuovo non la sento più.
    
    I primi tre minuti sono passati, e non è stato facile resistere alla tentazione di oltrepassare il limite e godersi l’orgasmo. Ma ce l’ho fatta, pur con la consapevolezza di avere solo trenta secondi per riprendermi, e che i prossimi due edging saranno nettamente più difficile da sopportare.
    
    I trenta secondi finisco subito, l’erezione non si è nemmeno un po’ placata, e devo di nuovo riprendere a masturbarmi. Sempre velocemente, sempre resistendo, e sempre senza mai rallentare nemmeno un attimo.
    
    Chiudo di nuovo gli occhi, e di nuovo c’è solo oscurità intorno a me. Sento sempre i suoi tacchi girarmi attorno, sento i suoi occhi addosso, li sento guardarmi, ispezionarmi. Continua però a non parlare, e a non toccarmi.
    
    Un dolore forte ed improvviso mi scuote, facendo uscire dal mio corpo un gemito di dolore. Una sculacciata inaspettata si è infranta sulle mie natiche esposte, e anche a distanza di secondi, mi sembra di sentire tutte e cinque le dita della mia Padrona sul mio gluteo. Lo sento pulsare di dolore.
    
    La mia Padrona prende una sedia, e la appoggia davanti a me. Ci si siede, e sento la sua mano afferrarmi per i capelli e tirarmi su.
    
    ‘Toglimi le scarpe.’
    
    ‘Sì Padrona.’
    
    Gliele tolgo e rimango lì, in ginocchio. Sento le sue mani ispezionarmi, magari verificare che ...
    ... mi sia preparato a dovere per il nostro incontro.
    
    Mi toccano il petto, i capezzoli, e poi scendono fino alla pancia, e arrivano ad accarezzarmi il pube. Scendono ancora, e il loro tocco si fa più leggero e delicato.
    
    ‘Liscio come il culo di un bambino: proprio come avevo chiesto. Bravo schiavetto.’
    
    Sento l’orgasmo avvicinarsi pericolosamente. Apro gli occhi e controllo l’orologio: mancano ancora ventitre secondi. Ventitre secondi di pura sofferenza.
    
    Avrei bisogno di rallentare, ma mi è stato vietato. Prendo un bel respiro e cerco di resistere. L’orologio va avanti, mancano solo undici secondi. Soffro, resisto, mi graffio il petto con la mano libera, e passano altri sette secondi. L’orgasmo è lì, pronto a colpirmi, ma io resisto anche gli ultimi tre secondi, e finalmente arrivo ai miei meritati trenta secondi di tregua.
    
    La tregua finisce immediatamente, e la masturbazione riprende subito, sempre sugli stessi, infernali ritmi.
    
    Chiudo di nuovo gli occhi, e torno nuovamente lì al buio. Adesso è scalza, e quando cammina intorno a me, non riesco a capire in che posizione si trovi. Avverto la sua presenza vicina a me, ma non sono più in grado di individuarla. Sento una sua mano accarezzarmi la nuca, e poi sparire nuovamente, mentre io lotto con tutto me stesso per non abbandonarmi all’orgasmo che vorrebbe travolgermi.
    
    Una nuova carezza, questa volta su una spalla, mi provoca un brivido che avvolge tutto il mio corpo. Ma di nuovo, non riesco a capire dove si ...
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