1. Il prete e Francesca


    Data: 28/12/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Pensieri_Osceni, Fonte: RaccontiMilu

    ... immaginavo che, chiunque fosse, stava preparandosi ad una confessione molto sentita. Incominciavo a spazientirmi e così con un “avanti figliolo” un po’ seccato lo invitavo a darsi una mossa. Dopo un altro po’ di silenzio (senza neanche sospiri) ho sentito la voce bassa e intimidita di Francesca che mi ha detto: “Mi perdoni, padre, perché ho peccato…”
    
    Allora sono rimasto io un po’ in silenzio, non mi aspettavo di trovarmela là nel confessionale.
    
    “Dimmi, figliola. Che peccato hai fatto?”, le ho detto con tono pacato.
    
    “Un peccato di lussuria, padre. di estrema lussuria. Il peccato &egrave che mi &egrave piaciuto quello che lei mi ha fatto… Ha abusato di me, padre; mi ha posseduta con forza, nella carne. E ne ho goduto come mai prima. E da quella sera sono prigioniera di queste voglie peccaminose…”
    
    La confessione di Francesca mi stava sorprendendo e stravolgendo. Sentirla ammettere che le era piaciuta quella scopata mi stava eccitando come mai prima, ed ho sorriso compiaciuto.
    
    “Figliola,” le ho detto con tono placido da padre amorevole, “non sei affatto prigioniera ma, al contrario, sei vicina alla libertà più completa, che &egrave quella di riconoscerti debole e umana. E’ proprio nell’accettare le nostre debolezze che facciamo onore al padreterno, perché riconosciamo la sua forza salvatrice.”
    
    Dopo una studiata pausa, per dare ancora più importanza a quel discorso, ho ripreso.
    
    “Figliola, stai percorrendo il mio stesso cammino. Quello che mi ha liberato ...
    ... da anni di inutili lotte. Lotte contro il maligno che mi illudevo di combattere, ma lotte che invece hanno solo accresciuto la mia superbia. Per tutti questi anni mi insuperbivo nel reprimere le mie pulsioni sessuali, adesso che non le combatto e le assecondo mi sento davvero la grazia di dio, perché lui &egrave il dio e noi i peccatori.”
    
    Altra studiata pausa, poi il grandioso affondo finale (mentre, infervorato ed eccitato dalle mie stesse parole, sentivo il cazzo indurirsi e montare un’erezione tremenda sotto la tunica).
    
    “Figliola, ti condurrò io in questo cammino. Ti umilierai. Perché nella tua umiliazione si esalti la gloria di dio. Ed io sarò suo strumento.”
    
    Le ho ordinato di restare lì, in silenzio, a pregare. Sono uscito dal confessionale e mi sono sincerato che non ci fosse nessuno in chiesa, nessuna vecchietta tra i banchi, curvata e raccolta a biascicare preghiere sgranando rosari, ho chiuso i portoni ed ho riattraversato la navata, in prossimità dell’altare ho fatto una rapida flessione delle ginocchia e agitato velocemente la mano a segnare, anzi ad accennare, una croce mentre tornavo a passo veloce verso il confessionale. Mi sono rimesso al mio posto ed ho concluso il sacramento della confessione impartendo a Francesca una benedizione. Quando si &egrave alzata e stava per andarsene ho allungato la mano fuori dalla tenda rossa, oltre la quale stavo sempre in ascolto dei penitenti, e l’ho afferrata per un braccio.
    
    “Aspetta, figliola. Ti devo dare la ...
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