1. Il prete e Francesca


    Data: 28/12/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Pensieri_Osceni, Fonte: RaccontiMilu

    ... battaglie per tenere lontano lei e il peccato che vedevo in essa rappresentato.
    
    Sarebbe anzi meglio dire che avevo fatto in modo che fosse lei a starmi più vicino, e per riuscirci avevo attuato una ridistribuzione dei ruoli nel consiglio parrocchiale, assegnando a Francesca compiti tali da portarla spesso a consigliarsi con me.
    
    Era inevitabile che prima o poi sarebbe successo qualcosa. Era ciò che volevo, e successe una sera in cui Francesca si tratteneva più degli altri, per concordare con me il programma di un campo scout estivo. Lei stava in piedi, davanti ad una fila di banchi come quelli di scuola, indossava lo stesso tailleur verde della prima volta che aveva acceso le mie indecenti voglie e stava leggermente chinata sul banco a prendere gli ultimi appunti. Io stavo dietro e passeggiavo nervosamente per la sala. Quel tailleur mi aveva innervosito ed eccitato, fissavo quella gonna aderente, constatavo quanto modellava e risaltava alla perfezione il suo culo, passando avanti e indietro lanciavo occhiate allo spacco che mi mostrava ammiccante uno stacco di coscia niente male, e mi convincevo che non per caso lei lo indossava proprio quella sera. Con un assurdo ragionamento sono arrivato ad inquadrarla non più come un inconsapevole strumento del demone che da settimane mi tormentava, ma come una sua crudele complice. Non c’era in me in quel momento il sentimento di resa al peccato, ma piuttosto una strana voglia di dimostrargli che alla fine potevo giocare ...
    ... sporco anch’io, e così mi sono avvicinato a Francesca, mi ci sono praticamente buttato addosso. Ha fatto appena in tempo a girarsi verso me e ha fissarmi sorridente e sorpresa, poi si &egrave vista sbattere sul banco, piegata dalla mia mole che la sovrastava. Ha cacciato un urlo e un “ma, padre!…”, io le ho messo la mano sulla faccia tappandole la bocca, lei si lamentava con urla soffocate mentre le ho tirato su la gonna che si &egrave strappata lungo lo spacco, ho sentito le sue cosce lisce e sono arrivato al suo culo morbido che ho palpato senza alcuna decenza. Gliel’ho palpato a lungo, con lei che stava piegata a novanta gradi ed io addossato sopra non le davo modo di liberarsi del mio peso. Per un po’ dava scossoni per divincolarsi poi l’ho sentita sempre più arresa, alla fine mi lasciava frugare oscenamente nelle sue intimità, ero passato dal palparle rude e avido il culo ad esplorarle la fica infilandoci le mie grosse dita, i suoi lamenti si facevano sempre meno rabbiosi e convinti, diventavano dei mugolii non più di fastidio ma di piacere, ansimava ogni volta che spingevo e affondavo le dita nella sua fica, avevo iniziato con uno e poi erano diventate tre, e l’ho scopata così per un bel po’ e la sua fica era stretta, calda, avvolgente, e bagnatissima. Questa cagna del demonio colava i suoi umori lungo le cosce, oltre ad avermi inzuppato le dita. Le ho sfilate dalla sua peccaminosa fessura e me le sono succhiate avidamente, ma quel suo sapore indecente, per quanto fosse ...
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