1. L’impeto che t’investe


    Data: 19/12/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Quel giorno Aida non riusciva a concentrarsi sul lavoro, perché di fronte al PC si trovava spesso a divagare vagabondando costantemente con la mente. Lui aveva telefonato dicendole che avrebbe avuto una sorpresa, però non aveva aggiunto altro, lui, Cesare per l’esattezza – il suo affezionato padrone come lo intitolava Aida, amava prediligendo oltremodo enunciarle qualcosa per fomentare ulteriormente la sua curiosità e poi improvvisamente si metteva a tacere. Immaginava i suoi occhi brillare e il suo sorriso appena accennato mentre le parlava al telefono, in quanto aveva ben presente quell’espressione del viso che come tante volte giocherellando e scherzando nei momenti di rilassatezza fra loro, aveva definito ridendo minaccioso e preoccupante.
    
    L’appuntamento era stato convenuto nei pressi dell’albergo dove si sarebbero incontrati, poiché le aveva richiesto la massima precisione. Sapeva che s’irritava se qualcuno non era puntuale, figuriamoci se fosse stata proprio lei, perché quando talvolta era capitato lo aveva visto guardare l’orologio senz’esprimere una parola e tacere, ma quel silenzio era valso più di mille rimproveri. In tutti questi anni da quando era sua, aveva imparato a cogliere le varie sfumature del carattere, perché sapeva se diventava taciturno era molto arrabbiato e qualche volta aveva camminato al suo fianco dove lui avanzava leggermente avanti e lei indietro, mentre lei rimuginava per qualche sua mancanza invasa dall’ansia nel vederlo così silenzioso. ...
    ... Fu precisa, anzi, per il timore di qualche imprevisto aveva fatto in fretta ed era arrivata leggermente in anticipo. L’appuntamento era stato fissato davanti a un bar, giacché sentiva il cuore in gola, per il fatto che aveva un’agitazione e un’apprensione nei giorni precedenti che arrivava al culmine sino a pochi istanti prima che lui arrivasse, dopo come per incanto la sua presenza la tranquillizzava, una parola scherzosa e quel suo sorridere come se un caldo abbraccio l’avvolgesse sino a cullarla, infine le passava tutto:
    
    ‘Gradirei un caff&egrave’.
    
    La voce alle sue spalle la fece sobbalzare dai suoi pensieri, si girò velocemente per incrociare i suoi occhi mentre alzava lo sguardo e sorrise.
    
    ‘Certo padrone, sì padrone, sarà un vero piacere’.
    
    Non riusciva a dire altro, perché ogni volta era come la prima volta, dal momento che si sentiva la sua adirabile cucciola e non desiderava altro che essere al suo fianco, pronta e puntuale per esaudire compiendo ogni suo desiderio. Lui l’afferrò per un braccio guidandola con sicurezza fra i tavolini, scegliendone uno che non desse le spalle agli altri, ma da cui con lo sguardo si potesse controllare e dominare agevolmente la situazione. Lei sapeva che quella era una sua incorreggibile quanto inguaribile abitudine ovunque andasse, in realtà era un innato e un istintivo controllo di tutto ciò che lo circondava, un suo mai abbassare e calare la guardia che le dava un senso di protezione, in quanto persino nel camminare lui ...
«1234...»