1. Mai dire mai(secondo e l’ultimo capitolo)


    Data: 13/12/2020, Categorie: Trans Autore: Alba17, Fonte: EroticiRacconti

    ... avevo letto un articolo su internet riguardo a questo genere di persone che si trovano in un corpo sbagliato, alle difficoltà che hanno nel rapportarsi con gli altri, a come non si accettano, non si vedono per quello che sono, agli interventi che fanno per trasformarsi, alle cure ormonali...
    
    Cominciai a parlare con le mani, con i piedi, con tutto il corpo. Dalla mia bocca le parole uscivano a fatica:
    
    “Mattia, e ora che vuoi fare? Rispedirmi a casa? Vuoi liberarti di me perché ho scoperto che non sei una lesbica, ma sei un trans? Sai qual è il tuo problema? Sei tu, non io. Io non ti prometto amore eterno, perché non so nemmeno cosa vuol dire stare a fianco ad uno come te, non so neanche immaginare le difficoltà che incontrerò giorno per giorno, ma giuro che ci voglio provare con tutta me stessa. Ti prego, aiutami anche tu. Non posso fare tutto da sola.”
    
    Quest’ultima frase glielo dissi con voce tremante.
    
    Ci mettemmo in ginocchio, sul pavimento, guardandoci negli occhi. Cominciammo a baciarci lacrimando, come se con le lacrime e i baci stessimo costruendo il nostro legame forte. Mi parlò dei suoi progetti, dei suoi desideri sulla nuova persona che voleva essere, quando finalmente avrebbe potuto mostrarsi per ciò che era dentro e che combaciava col fuori.
    
    L’ascoltai, accarezzandogli i capelli teneramente. Lo sentivo forte nelle sue decisioni, fragile nel mostrare a me le sue debolezze.
    
    Facemmo l’amore lì, sul pavimento freddo, nel bisogno disperato di sentirci ...
    ... amati per quello che siamo, completamente, con la luce ed il buio che c’è in ognuno di noi, ma che pochi conoscono, perché lo nascondiamo bene, per paura di venire feriti.
    
    Facemmo l'amore quel giorno e tutti i giorni successivi, con le porte aperte - anche quella del bagno - a letto, sul pavimento, sul tavolo in cucina, in ogni angolo della casa, fino al giorno della partenza.
    
    Al momento della separazione, mi emozionai.
    
    E anche lui si commosse.
    
    Grazie - mi disse - grazie di questo bel regalo.
    
    Sono di lacrime facili e non riuscii a dire altro che:
    
    "Mi hai dato tanto. Ti sarò io riconoscente a vita!"
    
    "Vai, matta" - mi disse con occhi lucidi.
    
    ***
    
    La hostess mi invita a rialzare il tavolino del sedile, stiamo per atterrare. Lo faccio e continuo a scrivere con l’Ipad sulle ginocchia. Gli ultimi pensieri.
    
    Vi chiedete se con Mattia è finita o se tornerò a trovarlo, magari per starci più a lungo.
    
    Non lo so, me lo chiedo anch’io.
    
    Perché alla fine cosa siamo? Solo persone in ricerca continua di noi stessi, che nell'altro vediamo il nostro riflesso, giusto o distorto secondo la persona che abbiamo di fronte. A volte gli altri ci confondono, altre, ci possono aiutare a vederci con più chiarezza.
    
    Ma siamo capaci di soffermarci un attimo a respirare? A prenderci una pausa, riflettere? Vedere la bellezza interiore, quella fragile, vera, che ci emoziona?
    
    Ma io per prima l’ho veramente capito?
    
    Non credo. La strada è ancora lunga, ripida, difficile, ...
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