1. Ne è valsa la pena?


    Data: 12/12/2020, Categorie: Masturbazione Autore: topina, Fonte: EroticiRacconti

    ... forte di lei, non le avrei dato questa soddisfazione. Mi feci una doccia e uscii di casa.
    
    I primi due giorni furono abbastanza semplici, ogni tanto mi ritrovavo con il pacco duro, ma mi tenevo occupato, uscivo con gli amici, andavo al lavoro, ero certo di farcela senza troppi problemi. Pensavo che in ogni caso, gliela avrei fatta scontare al suo ritorno.
    
    Il martedì, mentre ero al lavoro, arrivò il suo primo messaggio. Ci eravamo già sentiti, ma nessuno di noi aveva fatto cenno al nostro patto, avevamo parlato del viaggio e del suo alloggio, della casa, del lavoro...cose normali insomma. Quando arrivò il messaggio quindi ero tranquillo, stavo prendendo il caffè con i colleghi. “Vediamo se riesco a fartelo diventare duro solo con un messaggio. Mandami una foto.” Tutto qui, ma fu sufficiente per raggiungere il suo scopo. Lasciai in fretta i mei colleghi e mi chiusi in bagno. Il mio cazzo, come un bravo soldatino, aveva obbedito agli ordini della sua padrona, ed era sull’attenti. Feci una foto e gliela mandai. Lei mi rispose con una sua foto, in biancheria intima. Sugli slip si intravedeva una macchiolina umida, anche la stronza era eccitata. “Oggi voglio che ti tocchi. Quanto vuoi. Dove vuoi. Ma la tua mano deve muoversi sempre nella stessa direzione, niente su e giù. A stasera.”
    
    Cazzo, ci provava gusto davvero. Decisi di accontentarla subito, iniziai ad accarezzarmi il cazzo, dalla base fino alla punta. Raggiunsi presto l’eccitazione. Sentivo che iniziava a pulsare, ...
    ... avevo una voglia fottuta di venire. Decisi di fermarmi, non potevo fallire alla prima sfida. Stetti un po’ in bagno, cercando di farmi passare l’erezione, respirando lentamente e cercando di pensare a qualsiasi cosa che non fossero i battiti che sentivo forti nel mio cazzo. Tornai a lavorare, ma quel giorno dovetti chiudermi molte volte in bagno, per nascondere la mia erezione che ogni tanto si presentava. Ogni volta provavo a toccarmi, sperando quasi di venire con un semplice sfioramento, di non avere scelta e di liberarmi così di quella voglia che sentivo. Purtroppo, muovere la mano in un’unica direzione, rendeva impossibile procurarsi l’orgasmo, quindi ogni volta dovetti farmela passare, ogni volta era più difficile. Terminato il mio orario, schizzai via e corsi a casa. Mi buttai sotto la doccia gelata, stetti a lungo, mi mancava il fiato per il freddo, ma stava funzionando. Quando non resistetti più all’acqua gelida, uscii tremante e mi avvolsi nell’accappatoio. In quel momento squillo il telefono. Cazzo, era lei, ed io ero di nuovo duro come il marmo. Parlammo un po’ del più e del meno e mi rilassai. Mi rilassai finché mi chiese se mi era piaciuto il suo giochino. Mentre gli raccontavo delle mie difficoltà in ufficio, sentivo l’eccitazione crescere dentro di me. Anche lei era eccitata, lo sentivo dal tono della sua voce, e mi chiese se avevo voglia di rifarlo al telefono, mentre lei si toccava. Non me lo feci ripetere, mi sdraiai sul letto, completamente nudo, e iniziai a ...
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