1. Ne è valsa la pena?


    Data: 12/12/2020, Categorie: Masturbazione Autore: topina, Fonte: EroticiRacconti

    Finalmente ci siamo. Mancano solo poche ora, ma mi sembrano un’eternità. Davvero, non so se riuscirò a resistere.
    
    Era iniziato tutto come un gioco. Eravamo abbracciati, nudi, subito dopo aver fatto l’amore. La sua valigia pronta faceva capolino ai piedi del letto “Starò fuori per un mese, chissà se riuscirai a resistere”, l’aveva stuzzicato lei. “In che senso?” La cosa mi intrigava, la situazione si faceva interessante. “Nel senso, chissà se riuscirai a mantenerti fedele, ma soprattutto casto. Senza giocare con il tuo coso, intendo.” “Figurati se non ci riesco”, le avevo detto. Povero idiota. “Allora è andata, non devi venire per quattro settimane a partire da ora”, disse fissandomi negli occhi. “Certo”, risposi, “ma devi promettermi una lauta ricompensa al tuo ritorno”. “Ti assicuro che ne varrà la pena”, rispose facendosi seria, “Ma ti garantisco anche che ti terrò sulla corda questi giorni, voglio trovarti eccitato come non lo sei mai stato”.
    
    Guardandola negli occhi sentii un brivido lungo la schiena, il cazzo diventò di marmo e iniziò a pulsare furiosamente. Iniziò a baciarmi, passando dai capezzoli già sensibili per l’intensa sessione mattutina alla pancia, per poi proseguire con la lingua sulla mia asta dura. “Prendimelo in bocca”, pensai, “succhiamelo, voglio sentire le tue labbra stringerlo e la tua lingua stuzzicarmi...sei una maestra in questo, mi fai impazzire”. Come obbedendo ai miei pensieri, le sue labbra di schiusero intorno al glande, la lingua iniziò a ...
    ... stuzzicare il frenulo, stavo già iniziando a godere di nuovo, mi muovevo ritmicamente, vedevo le sue tette che ondeggiavano vicino al mio pene, la sua bocca famelica non mi dava tregua, la sua lingua si muoveva lenta, accarezzava l’asta, ero già sul punto di venire...quando all’improvviso si fermò, “te l’avevo detto che avrei fatto di tutto per non renderti la cosa semplice”, mi disse. “Questo è solo l’inizio.” Iniziò a vestirsi in fretta, lasciandomi insoddisfatto ed eccitato. “Devo andare”, disse, mentre la guardavo ancora incredulo per quello che stava succedendo. Finì di vestirsi e mi salutò con un caldo bacio. “Mi hai fatto bagnare”, disse. Il mio cazzo ebbe un fremito. Poi, avvicinandosi al mio viso, suggellò il nostro patto. “Poche regole”, disse, “anzi, una soltanto, non venire. Puoi fare tutto, toccarti quanto vuoi, guardare filmati porno, ma non devi venire. Assolutamente, per nessun motivo. Ti manderò delle istruzioni ogni tanto, e quelle vanno rispettate, ma per il resto libertà completa. Ma la tua sborra, quella devi conservarla per me. Quando tornerò ci divertiremo, te lo prometto”. Mi diede un altro bacio, e nel frattempo la stronza mi sfiorò il capezzolo, eccitandomi ulteriormente, e usci di casa.
    
    Ero incazzato, mi aveva lasciato così, con un’erezione enorme e senza la possibilità di soddisfarla. Pensai di ignorarla, di finire il lavoro che lei aveva iniziato, ma poi rividi le sue labbra che mi ordinavano di non venire, e decisi di dimostrarle che ero più ...
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