1. Perversioni famigliari


    Data: 11/12/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Pensieri_Osceni, Fonte: RaccontiMilu

    ... spiazzata dal sentirselo dire così: in modo crudo e diretto.
    
    Non era un argomento tabù per noi il sesso. Non avremmo permesso alle arretrate e bigotte mentalità dalle quali eravamo circondati (per collocazione geografica, per retaggio mentale e per entrambe le cose messe insieme) di limitare le nostre confidenze, e così quando zia mi chiese, senza malizia, se ancora pensavo a lei quando volevo darmi piacere mi spinsi, con una buona dose di follia, a dimostrarle tangibilmente che sì, nonostante non mi mancassero le fiche a cui attingere, era sempre lei, con il suo corpo mignon ma molto ben fatto e le tettine sode coi capezzoli rosso carne e appuntiti, a regalarmi le masturbazioni più intense e copiose.
    
    Lo dimostrai alzandomi in piedi. Avevo i boxer celesti abbassati a metà cosce e mi toccavo il cazzo mentre fissavo lo schermo del PC per fare inquadrare dalla webcam la verga dritta e dura che iniziavo a menare.
    
    Zia ebbe un sussulto, sgranò gli occhi e si ritrasse sobbalzando sul divano mentre io sfacciatamente mi masturbavo facendo scorrere con foga la mano lungo l’asta carnosa. Zia si riprese immediatamente e osservò tutta la scena. Fissò con attenzione il mio cazzo sempre più in erezione ed io a mia volta fissai lei. Vidi spuntarle un sorriso e mi chiesi se stesse a significare che riteneva comica la situazione; continuai a menarmi l’uccello, mordendomi le labbra e aspettando (e temendo) di vederla scoppiare in una fragorosa risata, invece continuò a fissare la ...
    ... scena, sollevando una mano e portandosela a sfiorare una guancia e mantenendola ferma là, come a voler nascondere il rossore che le si stava colorando sul volto. Diedi un ritmo più deciso alla masturbazione e feci scendere l’altra mano nello scroto prendendo a massaggiarlo con lentezza, continuai a fissare la finestra del computer da dove si affacciava mia zia. Vedevo la sua faccia e la mano all’altezza della guancia, l’inquadratura non andava oltre il petto lasciato scoperto dalla maglietta leggera e scollata che indossava per la notte, bastò quella immagine, insieme all’idea che per la prima volta mi stavo masturbando davanti a lei -l’icona erotica di tutta la mia adolescenza- a procurarmi un’erezione mai raggiunta prima. Tornai a sedermi allargando le cosce e posizionando la piccola webcam in modo da portare in primo piano il mio cazzo. Non smisi di far su e giù e scappellare il glande finché non arrivai a far schizzare una serie di getti bianchi e vischiosi che mi ricaddero sull’addome, allo stesso tempo l’altra mano affondava decisa nel gonfiore dei testicoli ammantato di peluria.
    
    Una volta sborrato lasciai il cazzo, che perse vigore fino a pendere tra le gambe, e mi frizionai l’inguine e la pancia con lo sperma. Zia osservò il tutto, rossa in viso, con gli occhi ancora spalancati e il labbro inferiore stretto tra i denti a svelare un inammissibile ma innegabile interesse.
    
    La fissai serissimo in volto, con uno sguardo deciso, di quelli dai quali non traspare nessun ...
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