1. Perversioni famigliari


    Data: 11/12/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Pensieri_Osceni, Fonte: RaccontiMilu

    Finalmente arrivò luglio! L’estate ha sì tutto il suo fascino associato a pensieri quali le vacanze, i giorni lunghi e spensierati, le notti di divertimento, la libertà e il mare, ma per me il suo avvento portava anche un motivo in piu’ per attenderla con immenso desiderio durante il resto dell’anno. Un desiderio irresistibile, eccitante, estremamente trasgressivo che ormai si ripeteva, per la mia gioia, da tre anni: la venuta da Milano dei miei cari zii. O, per esser più precisi, la venuta di mia zia Margherita.
    
    Zia &egrave una bella e simpatica donna conosciuta, circa quindici anni prima, da mio zio che da giovanotto lasciò la nostra terra per cercare lavoro in ‘alta italia’. Lì a Milano, dopo anni passati a fare lo scapolo impenitente, conobbe lei, emigrata coi genitori dalla Campania quando ancora era bambina.
    
    Zio Dario &egrave di venti anni più grande, la incontrò quando era sulla soglia dei quaranta e stava maturando la decisione di mettere la testa a posto e questa ragazza non ancora ventenne, molto carina d’aspetto, graziosa nei modi e anche molto timida fece subito breccia nel suo cuore e conquistò poi l’affetto di noi parenti fin dalla prima volta che la portò in Sicilia.
    
    La trovai anch’io subito simpatica, cordiale e naturalmente anche bona (allora lei aveva da poco compiuto diciotto anni ed era già donna mentre io ero un sempre arrapato ragazzino di undici) ma naturalmente non glielo dissi, anche se mi ha poi confessato di essersi subito accorta ...
    ... dell’effetto che mi faceva. E in effetti mi bastava vederla avvicinarsi per arrossire e se mi rivolgeva la parola io prendevo a risponderle in maniera goffa farfugliando discorsi sconclusionati. L’estate che la conobbi, e per le successive, il suo culo tosto e basso e le sue tette piccole ma sode e rotondi calamitarono tutte le seghe e le sborrate che mi facevo; nascosto nel bagno di casa o nello scantinato, raggomitolato sulla spiaggia o sotto gli alberi nella campagna di mio nonno, ogni posto e ogni momento era buono per infilarmi una mano nelle mutande e masturbarmi con foga pensando a zia Margherita.
    
    Gli anni passarono e zio Dario e zia Margherita ogni Natale ed ogni estate scendevano in Sicilia. Zio superò i cinquanta, iniziando a fare i conti con gli acciacchi e le prime limitazioni mentre zia manteneva il suo vigore e restava sempre bona, tost’ e fresc’ come si dice dalle sue parti.
    
    Anche io, naturalmente, cambiai; l’esile ragazzino che diventava goffo e balbettante quando le stava davanti si trasformò in un ragazzo ben piazzato e molto più sicuro di sé. Quando li compii io i diciotto anni avevo alle spalle già diverse storie con varie ragazze, condite con disinvolti rapporti sessuali e sorridevo ricordando quanto invece era castigata e sobria mia zia a quella età. I suoi genitori le impartirono un’educazione rigida, quasi da monaca, che lei soffrì molto e poi trovarono in mio zio, severo quanto loro, un ottimo alleato. Non lo diede mai a vedere il disagio ma una volta mi ...
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